AICS Ambiente: ‘L’olio di palma invade ancora colazione e snack’

«Una petizione per ridurre l’utilizzo di olio di palma lanciata da Il fatto alimentare e ancora attiva, una serie di puntate della trasmissione Report in cui ne è documentata la dannosità diretta (nel consumarlo) e indiretta (danni all’ambiente in produzione), aziende che dichiarano riduzioni nell’utilizzo, alcune, come la Gentilini, che non lo utilizzano affatto, altre, come Misura, che su alcuni prodotti ne evidenziano l’assenza. Sta di fatto che l’olio di palma resta il protagonista delle colazioni e degli snack, come evidenzia la piccola ma emblematica indagine di AICS Ambiente su una settantina di prodotti tra i più noti»: così Andrea Nesi, presidente di Ecovelaplay e responsabile Ambiente di AICS, presenta i dati di una indagine condotta da Ecovelaplay.

«Fa male o non fa male? I tanti articoli sull’argomento, le trasmissioni e le dichiarazioni delle aziende che si impegnano a ridurne l’uso confermerebbero che sì, fa male. E in attesa di conoscere l’epilogo dell’utilizzo dell’olio di palma in campo alimentare, dobbiamo anche dire che i prodotti in cui è assente sono moltissimi. Anche il consumatore deve imparare a fare la propria parte, altrimenti rischia di diventare complice», continua Nesi.

«Leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo dovrebbe essere l’abbicì e dovrebbe anche conseguentemente indirizzare i nostri acquisti verso quei prodotti/aziende che investono in qualità, in modo da spingere il mercato in tale direzione», conclude Nesi.