Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 20.07

Alitalia Cgil Un accordo sbagliato

Solari (Cgil): valuteremo. Nasso (Filt): un accordo sbagliato

| Scritto da Redazione
Alitalia Cgil Un accordo sbagliato

Il segretario confederale Solari: "La crisi è vera e molto profonda, ma non saremo estranei alla vicenda". Nasso (Filt Cgil): "È un accordo sbagliato lesivo dei diritti. Era ed è ancora possibile un’altra soluzione"  “La crisi di Alitalia é vera e molto profonda”: lo afferma il segretario nazionale della Cgil, Fabrizio Solari, in merito all'intesa Alitalia con Cisl, Uil e Ugl sulla quale la Cgil si è riservata di rispondere entro tre giorni. “Le radici risalgono alla evidente inadeguatezza del 'Piano Fenice' - prosegue Solari - e non certo a fattori legati al lavoro. Come ben sa il ministro Lupi questa era la nostra opinione già diversi mesi fa, quando i vertici di CAI ne negavano l'esistenza. In tutto questo tempo abbiamo lavorato intensamente per ricercare una soluzione, e il giudizio sul piano Ethiad resta quello di sempre, un piano molto prudente che però si muove, a differenza di quello targato Air France, nella direzione giusta: più qualità e più rotte intercontinentali”. Secondo il segretario "c'erano quindi le premesse per trovare un'intesa, la nostra sola preoccupazione é sempre stata quella di impedire un'ulteriore ingiustizia, far pagare duramente ai lavoratori colpe non loro. Per questo ci siamo impegnati a scongiurare i licenziamenti”. "La soluzione esisteva - prosegue il dirigente sindacale -, l'utilizzo della Cigs per accompagnare l'implementazione del piano era sul tavolo del confronto sino al momento in cui si è preferito adottare un metodo estraneo alla prassi corrente sino a forzare l'utilizzo delle stesse norme di legge della Repubblica. Si può invocare, come è stato fatto, lo stato di necessità, tuttavia questo configura un gravissimo precedente che avrebbe dovuto comportare un supplemento di riflessione da parte di tutti e che certo non aiuta la positiva conclusione della vertenza.” "Restiamo attenti allo sviluppo del confronto e valuteremo il da farsi con il massimo di coinvolgimento dei lavoratori. L' unica cosa che mi sento di escludere è che la Cgil si estranei dalla vicenda”, conclude Solari.

NASSO: UN ACCORDO SBAGLIATO. "È un accordo sbagliato lesivo dei diritti". È quanto sostiene il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso, secondo il quale "la strada per risolvere il problema era un'altra e l'abbiamo proposta in tutti questi giorni ed alla fine è stata riconosciuta dall'ipotesi di mediazione del Ministro Poletti, fino all'incredibile dietrofront dell'azienda che ha riportato tutto al punto iniziale, azzerando i lunghi giorni di trattativa”. "A questo punto - evidenzia Nasso - è chiaro che la trattativa, alla luce di quello che è successo, era in mano ad Etihad, assente dalle riunione, ma rispetto alla quale gli attuali vertici di Alitalia avevano dato affidamenti talmente vincolanti da non avere alcuno spazio di manovra nel confronto sindacale. I contenuti chiesti dalla compagnia emiratina, che sono nell'accordo separato, esercitano una grave limitazione dei diritti dei lavoratori che si trovano davanti alla prospettiva certa del licenziamento, attraverso la collocazione immediata in mobilità". Secondo il numero uno della Filt "era ed è ancora possibile un'altra soluzione per affrontare il passaggio alla nuova azienda con il nuovo socio dall'attuale Alitalia, fallita in seguito al disastro provocato dall'avventura di Alitalia Cai, iniziata nel 2008 con un piano industriale che in questi anni si è rivelato totalmente sbagliato. Abbiamo proposto - ricorda Nasso - sin dall'inizio della trattativa l'utilizzo della cassa integrazione in alternativa alla mobilità, cosa possibile ma rifiutata incomprensibilmente dall'azienda. Al Ministro Lupi che va sostenendo la regolarità dell'accordo vorremmo ricordare - spiega  il dirigente sindacale della Filt - che le nostre obiezioni riguardano i contenuti dell'intesa, in particolare l'incertezza di soluzione per coloro ai quali si promette un altro impiego (i cosiddetti 'riprotetti') e soprattutto l'angosciosa prospettiva della mobilità e del licenziamento per tutti gli altri".

Fonte : rassegna sindacale

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