Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 13.10

Allarme Coldiretti Cremona: prosciutto senza maiale in arrivo

Il Presidente di Coldiretti Cremona Voltini: “Una vergogna e un grave danno alla nostra suinicoltura, che in tre anni ha già perso oltre 100mila suini allevati”

| Scritto da Redazione
Allarme Coldiretti Cremona: prosciutto senza maiale in arrivo

Arriva il prosciutto senza carne di maiale, ma che può contenere più acqua e additivi chimici sinora vietati, a danno dei consumatori e degli allevatori. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, sulla base della proposta di schema di decreto ministeriale che rivede la normativa sulla preparazione dei salumi, introducendo “una serie di allucinanti novità, che senza dubbio avranno riflessi negativi sugli allevamenti di maiali”. Un fatto particolarmente grave in una terra come Cremona, culla della suinicoltura lombarda, che vanta oltre 920mila capi allevati. “Si vorrebbe chiamare “prosciutto” un salume realizzato senza carne di maiale – denuncia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Nonostante eventuali specifiche in merito al tipo di carne, questa definizione sarebbe comunque forviante, alla luce di quella che è la cultura alimentare italiana”. “Aumenta inoltre il contenuto di acqua consentito, che sarà pagato dagli acquirenti come se fosse carne – aggiunge Voltini –. L’incremento del tasso di umidità previsto per le tre categorie di prosciutto cotto, prosciutto cotto scelto e prosciutto cotto di alta qualità andrà a minare la qualità del prodotto stesso a discapito del maiale nostrano, le cui carni hanno caratteristiche qualitative superiori a quelle dei maiali importati dai paesi del nord Europa”. Ad essere fortemente penalizzati sarebbero gli allevatori italiani: “La nostra suinicoltura sta già attraversando una lunga stagione di difficoltà, con quotazioni dei suini che non coprono nemmeno i costi di produzione. In provincia di Cremona in tre anni si sono persi oltre 100mila capi allevati – evidenzia Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. Anziché preoccuparsi di tutelare la nostra suinicoltura d’eccellenza dal continuo ingresso di carni anomiche, che poi vengono spacciate per made in Italy, che cosa accade? Che si va a danneggiare ulteriormente gli allevatori, e ad imbrogliare i cittadini, inventandosi una norma che permette di chiamare prosciutto un salume senza carne di maiale. Si aggiunga che il decreto cancella anche il divieto di utilizzo di aromi chimici, aprendo così la strada alla possibilità di correggere gusto e sapore dei salumi fatti con materia prima scadente e di dubbia origine”. “Paradossalmente – conclude il Direttore Arosio – viene invece mantenuta la facoltà di utilizzare le cosce di maiale congelate per produrre il prosciutto crudo stagionato, facendo finta di ignorare che, proprio a causa di questa possibilità, due prosciutti su tre venduti oggi in Italia provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna,senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta dove non è ancora obbligatorio indicare l’origine”.

A difendere le allucinanti novità del decreto – evidenzia Coldiretti – non è tanto  chi lo ha proposto. A scendere animosamente in campo sono stati solo i “furbetti del prosciuttino”. Con l’endorsement degli industriali della carne dell'Assica a favore del provvedimento finalmente si chiarisce a tutti gli italiani come sia nato lo schema di decreto che consente di realizzare prosciutto senza carne di maiale, ma che può contenere più acqua e aromi chimici.

Fonte: Coldiretti

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