Sabato, 27 aprile 2024 - ore 02.07

Appello al Vescovo di Ferrara Mons. Luigi Negri

Lettera a difesa della danzatrice 14enne

| Scritto da Redazione
Appello al Vescovo di Ferrara Mons. Luigi Negri

A Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio,

vorremmo rivolgerLe un appello per una ragazza di 14 anni che rischia di vedere la sua carriera come ballerina classica rovinata, assieme alla sua serenità e fiducia nel mondo e nel futuro.

Lei e la mamma sono due fedeli della Diocesi di Ferrara. Vivono entrambe a Ferrara, e lei è già una ballerina di livello internazionale e sogna di danzare alla Scala. Ma a causa di un procedimento di divorzio è stata chiesta la perizia di uno psichiatra. Sulla base di tale perizia si vorrebbe allontanare la ragazza dalla mamma rinchiudendola in un istituto a Roma. Infatti, lo psichiatra ha scritto: “Nessuno [degli] attori della vicenda è mai stato ricoverato in un servizio psichiatrico, né abbiamo certificazioni ed esami che ci mostrino ed evidenzino uno stato di psicopatologia dell’uno o dell’altro. D’altro canto la situazione è fortemente patologica e si trascina da circa dodici anni, ci è quindi necessario definire cosa intendiamo per patologia al di fuori, o meglio, oltre la nosografia psichiatrica.” La nosografia è lo studio puramente descrittivo delle malattie. L’ultima frase, in parole povere, significa: ‘non ci risulta che queste persone (inclusa la ragazza) soffrano di una qualsivoglia malattia psichiatrica assodata, perciò dobbiamo inventarci un nome per essa’. Secondo lo psichiatra, quindi, a causa di questa malattia psichiatrica a cui non ha neppure dato un nome, la bambina va allontanata dalla madre e collocata in un istituto.

È possibile che per una malattia innominata una ragazza possa vedere infranti i suoi sogni e si possano distruggere i suoi affetti più cari? Le dichiarazioni internazionali dei diritti del fanciullo impongono l’ascolto dei minori e promuovono la famiglia e gli affetti famigliari. Solo una scienza materialista e disumana, sorda agli appelli del cuore, può disporre la distruzione degli affetti.

Attualmente la ragazza si rifiuta di andare a Roma ed è chiusa in casa. Sussulta ad ogni squillo del campanello, terrorizzata che la portino via con la forza. Non sta neppure andando a scuola perché il tribunale non le da in nulla osta per studiare a Ferrara dove vive. Studia tramite Internet e con l’aiuto delle amiche e si allena come può. Ciò che si sta facendo a questa ragazza è disumano. Sta vivendo come una reclusa pur non avendo commesso alcun reato!

Ci rivolgiamo a Lei come protettore dei valori civili, religiosi e umani che ci accomunano tutti. Le chiediamo anche se sarebbe possibile permettere alla ragazza di essere seguita negli studi in una delle scuole cattoliche locali mentre aspettiamo un provvedimento del Tribunale.

Il Sindaco di Ferrara si è offerto di aiutarla e anche il Garante per l’infanzia dell’Emilia Romagna si sta interessando del problema. Ma di fronte a una sentenza del tribunale possono fare poco e serve un Suo intervento per evitare provvedimenti ancor più drammatici come l’uso della forza come già ventilato dalla tutrice. Abbiamo anche paura di eventuali gesti drammatici se si decidesse di porre fine ai suoi sogni mediante delle azioni coercitive.

Noi continueremo a combattere per difendere i sogni degli artisti dalla fredda mano di una scienza senz’anima come la psichiatria.

Ci auguriamo che ascolterà il nostro appello. Grazie.

Fonte: Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus

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