Lunedì, 13 maggio 2024 - ore 23.32

ASST Crema Disturbi psicotici, tempo di riflessione per costruire una vita indipendente

A Crema un importante convegno per addetti ai lavori : “Una presa in carico precoce consente lo sviluppo di una vita autonoma ed indipendente”

| Scritto da Redazione
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ASST Crema Disturbi psicotici, tempo di riflessione per costruire una vita indipendente

 A  Crema un importante convegno per addetti ai lavori : “Una presa in carico precoce consente lo sviluppo di una vita autonoma ed indipendente”

 Un convegno per addetti ai lavori che ha catalizzato l’attenzione di massimi esperti del settore. È quello che si è tenuto nei giorni scorsi presso la Sala Alessandrini di Crema, organizzato dal direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asst di Crema Virginio Salvi e patrocinato dalla Società italiana di neuropsicofarmacologia. Trattava dei disturbi psicotici, dagli esordi in età adulta. “Il tema – spiega il responsabile scientifico Virginio Salvi – è di strettissima attualità ed interessa in particolare i più giovani”.

 Secondo lo studio proposto dal medico Beniamino Tripodi, nel cremasco sono 307 le persone con psicosi in carico presso il centro psicosociale, il 13,2 per cento  degli utenti totali (2328 persone). Di questi 182 maschi, 125 femmine. L’età media totale degli utenti cremaschi è di 51 anni. Tra le varie forme di psicosi il 72 per cento è affetto da schizofrenia, l’11 per cento da disturbo schizoaffettivo, l’11 da disturbi psicotici senza specificazione, il 5 per cento da disturbo deliranye e l’1 per cento da disturbo psicotico breve.

 “A più voci, lasciando spazio a docenti universitari ed esperti di primo ordine” riprende Salvi, “abbiamo cercato di far comprendere che una diagnosi precoce consente una precoce presa in carico della persona con disturbi psicotici. Presupposto fondamentale per consentire a ciascuno di costruirsi una vita il più possibile autonoma ed indipendente”. Legati a disturbi di tipo cognitivo o a disturbi da uso di sostanze, “i disturbi psicotici sono una patologia importante, ma alcuni esordi o stati a rischio si possono intravedere già in adolescenza per un trattamento individualizzato e quindi migliore. “Possono essere trattati. Una vita autonoma è possibile grazie a percorsi di collocamento mirato, in grado di valorizzare le peculiarità e le abilità di ogni singola persona”.

 La presa in carico coinvolge tanto il comparto sanitario, quanto quello sociale. “L’integrazione tra le due componenti deve essere sempre più stretta, tanto più nella misura in cui si tratta di consentire a persone con disabilità o disagio di dare forma ad una vita indipendente. E’ importante fare rete e continuare a parlarne, anche tra esperti per aumentare le conoscenze in materia”.

 Questo lo spirito con cui è stato organizzato il convegno cui hanno partecipato 80 addetti ai lavori. Presenti anche il direttore generale di Asst Crema, Ida Ramponi, l’assessore al welfare del comune di Crema Anastasie Musumary e la dirigente di Ats Val Padana, Valentina Calderara. Al tavolo dei relatori si sono alternati Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di salute mentale di Asst Lodi, Bernardo Maria Dell’Osso, docente universitario e direttore del Dipartimento di salute mentale Fatebenefratelli Sacco di Milano, Stefano Manenti, psichiatra di Asst Crema, Claudio Mencacci, co-presidente SINPF, Giovanni Migliarese, direttore Uoc Lomellina 59 Asst Pavia, Miriam Olivola, medico psichiatra Asst Pavia, Beniamino Tripodi, psichiatra Asst Crema, Antonio Vita, docente universitario e direttore del dipartimento di salute mentale Asst Spedali civili di Brescia

1 foto Ramponi

1 foto Salvi

 

 

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