Baseotto (Cgil Lomb): Contro la manovra iniqua continua la mobilitazione

Intervista a Nino Baseotto, Segretario generale CGIL Lombardia
CONTRO LA MANOVRA INIQUA CONTINUA LA MOBILITAZIONE
D. Baseotto, anche se l’iter parlamentare è appena concluso, ci vorrà forse ancora qualche giorno per dare un giudizio definitivo sui singoli punti della manovra. La CGIL però
ha già espresso un’opinione molto negativa.

R.Si, per almeno tre ragioni fondamentali: il rigore è a senso unico, non ha l’equità che pur viene sbandierata, le misure per la crescita sono poche e molto deboli e prevalgono
interventi di natura depressiva e recessiva. Le maggiori entrate avvengono con la tassazione delle voci più facilmente reperibili, come la previdenza e la casa. Si fa cassa sui soliti noti perché così si possono drenare risorse in poco tempo e senza turbare equilibri consolidati.
E’ chiaro che il governo ha subito il veto del PDL sulla patrimoniale: se il problema fosse davvero quello della fuga di
capitali, perché allora non si è stipulato un accordo con la Svizzera per tassare alla fonte i piccoli e grandi patrimoni lì
depositati? Si interviene sull’IRAP solo a favore delle imprese, senza alcuna restituzione fiscale a lavoratrici e lavoratori.
L’annunciato aumento di due punti percentuali dell’IVA è, infine, un altro modo per far cassa subito, ma stando nel solco delle scelte depressive e gravando, ancora una volta, su lavoro dipendente e pensioni. In tutto questo è difficile scorgere discontinuità con le scelte di politica economica precedenti.

D.Che giudizio dà la CGIL sul rapporto che il governo Monti intrattiene con le parti sociali? E come si sta ponendo Confindustria in questo confronto?

R.Siamo stati ricevuti a Palazzo Chigi ben due volte: questo, rispetto agli anni di Berlusconi, è un fatto nuovo. Nella sostanza però questo Governo non riconosce alle Organizzazioni Sindacali una rappresentanza di carattere generale. Quanto a Confindustria, il sostegno incondizionato assicurato al governo, la disinvoltura con la quale si è pronunciata in favore dell’intervento sulla previdenza renderà più difficili le relazioni, soprattutto perché si sostiene l’allungamento dell’età pensionabile al tavolo col governo e poi, tornati in azienda, si cerca in ogni modo di espellere le lavoratrici e i lavoratori anziani e, quindi, troppo costosi.

D.A proposito di questo, cosa rispondete a chi dice che l’intervento sulla previdenza era indispensabile? E dopo queste misure, cos’altro succederà?

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