Venerdì, 04 ottobre 2024 - ore 22.17

BRESCIA-CREMONA: LE 2 FACCE (OPPOSTE) DELLA STESSA MEDAGLIA

“Desenzano, nuovo ospedale: «Oltre 50 realtà chiedono un confronto con la Regione»”(QuiBrescia-08/07/24)

| Scritto da Redazione
BRESCIA-CREMONA: LE 2 FACCE (OPPOSTE) DELLA STESSA MEDAGLIA

BRESCIA-CREMONA: LE 2 FACCE (OPPOSTE) DELLA STESSA MEDAGLIA

“Desenzano, nuovo ospedale: «Oltre 50 realtà chiedono un confronto con la Regione»”(QuiBrescia-08/07/24)

È l'ennesima replica (triste) della storia di Maometto e della Montagna.

Una storia Cremonese dove la granitica inamovibilità della Montagna rappresenta il PD, motore immobile della politica locale, ma pure le altre realtà politiche e associative (al netto di ISDE e 5 Stelle), tutti contattati a ripeti-zione con la tenacia del ciuco a partire da novembre 23 con appelli al PD regionale (rivolti a un ventaglio di Consiglieri) e nazionale (Segretarie Schlein, Sereni, Bonaldi) e ai Consiglieri regionali di vari gruppi, a Sindacati,  Or-dini e Enti sanitari, al Presidente della Provincia, a 50 Sindaci.

Ma Cremona resta figlia di un dio minore per quello stesso PD che a Brescia ha messo le ruote alla Montagna muovendosi in autonomia rispetto al progetto, foriero di problemi per l'utenza, di demolire e ricostruire l'ospedale di Desenzano.

Lo documenta la stampa bresciana: il Circolo PD di Desenzano ha organizzato motu proprio un 'Tavolo delle forze politiche' e promosso 3 incontri partecipati da 50 realtà territoriali tra cui sindacati, associazioni di categoria e del territorio, liste civiche cittadine, i partiti PD, 5 Stelle, Azione, Italia Viva, PSI, AVS.

Nei 3 incontri si è condivisa la necessità di investire su un ospedale riqualificato, si sono evidenziate le criticità dello studio di fattibilità dell' ASST del Garda e dell' analisi dei costi (sottostimati) e si è eccepito che non si sia considerata l' op-zione di riqualificare il vecchio, per concludere "...è ormai palese che lo studio di fattibilità mirava solo a giustificare la decisione già presa di sostituire l'attuale con un nuovo ospedale".

Si chiederà ora alla Regione di confrontarsi “con cittadini, realtà associative e partiti per rispondere ai reali bisogni di sanità del territorio nel rispetto dell' ambiente e senza spreco di denaro pubblico".

A Cremona si lascia che un Comitato epigone di Maometto arranchi verso la Montagna in nome del diritto di 200.000 cittadini a una sanità pubblica che si faccia carico dei loro livelli di galoppante senescenza e aumento dei tassi di cronicità cui non possono rispondere i muri nuovi di un progetto ambizioso che scarica sul territorio sguarnito di servizi 25.000 giorni di degenza per acuti, hospice, cronicità, prevenzione in attesa che il privato tappi i buchi.

Cremona si conferma così la parente povera della politica anche di sinistra, Cenerentola rispetto a Brescia dove il PD, altri partiti, sindacati, associazioni fanno in autonomia quello che qui non si fa ma che il Comitato insisterà a chiedere a ogni livello, in rete, come già dichiarato e concordato, con chi in territorio bresciano e lombardo avanza le stesse richieste.

Franzoni -  R. Vacchelli  

‘Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell’ospedale di Cremona’.

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