Domenica, 06 luglio 2025 - ore 04.14

Report sul'attività Comitato difesa sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona

Il buon governo non vive di azzardi ambiziosi ma di un uso accorto delle risorse in risposta ai bisogni veri dei cittadini

| Scritto da Redazione
Report sul'attività Comitato difesa sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona

Il 'Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona' dà conto delle attività svolte nei 2 mesi dalla sua fondazione, in forma assolutamente apartitica, in risposta ai bisogni di salute e sanità pubblica di qualità del nostro territorio, che la politica (v. le recenti elezioni) ha scelto di ignorare, dimenticando che il diritto alla salute ha il rango costituzionale di "diritto fondamentale e universale".

 Ai Cremonesi di campagna e di città questo diritto è negato visto che siamo 1^ in Italia per morti premature con 150/200 decessi per 100.000/ab., 1^ in Italia per mortalità da tumore, 1^ in Italia e UE per mortalità da partico-lato, con incidenze altissime per patologie respiratorie, nascite pretermine, leucemie con un +23% in città e un +47% nei comuni del distretto rispetto ai dati provinciali (dr. P.Ricci 'Il fatto quotidiano' 21/04/21).

   E non va meglio per il diritto ad una sanità diffusa ed efficiente, a misura di un territorio con l'indice di vecchiaia più alto in Regione e con tassi di cronicità/comorbilità sempre più elevati, se l'ultima indagine Ats ne attesta l'au-mento del 13,5% dal '12 al '17 con un +8 % negli anni a seguire rispetto alla media lombarda. Problema questo complicato dal progetto di far piazza pulita di un ospedale dei più recenti, moderni e sicuramente generalista co-me si conviene all'unico ospedale pubblico al servizio di una collettività di 200.000 ab. Il progetto, ambizioso e costoso, mentre la congiuntura impone l'uso accorto delle risorse pubbliche, scarica sul territorio 25.000 giornate di degenza per acuti, prevenzione, cronicità, hospice (rif. 'Studio di Fattibilità'), rinuncia alla vocazione generalista e punta su 'specialità ad elevata complessità' di richiamo per un'utenza regionale. Volumi importanti di assisten-za/cura sono così demandati ad insufficienti strutture territoriali, favorendo la supplenza del privato

 Contro questo progetto il Comitato ha scelto di muoversi sul fronte istituzionale richiamando alle loro responsa-bilità gli enti deliberanti preposti e i politici cui spetta di rappresentare non le richieste degli stakeholder ma i bi- sogni dei cittadini che li hanno delegati allo scopo votandoli.

 Abbiamo provveduto pertanto a inoltrare un esposto-denuncia al Ministero dell'Ambiente, al Ministero delle Fi-nanze e al Ministero della Salute contro il progetto nuovo ospedale. Per dare forza e valore a tale atto si è scelto di chiedere il patrocinio al suo inoltro all'ISDE (Intern. Society of Doctors for Environment) che ringraziamo della-pronta a desione e disponibilità.

  Il Comitato ha poi inviato al Governo Regionale un ampio documento di rilievi e contro-osservazioni alla risposta con cui l'ass. Bertolaso ha difeso il nuovo progetto in replica a un quesito a lui presentato. L'ampio documento indirizzato ai vertici del Governo Regionale (il Pres. Fontana, il Pres. del Cons. Reg. Romani, l'Ass. al Welfare Bertolaso) ha come destinatari anche un lungo elenco di Consiglieri Regionali che abbiamo coinvolto sul tema così che il documento sia portato in Consiglio e non lasciato alle Segreterie.

E si è scelto di appellarsi anche alla Segretaria Nazionale del PD, on. E. Schlein, in ragione del ruolo e dell'atten-zione al tema sanità . A lei si è chiesta un'azione di mediazione in difesa del diritto alla salute dei Cremonesi.

Abbiamo allacciato rapporti di collaborazione con un Comitato bresciano, nato con le stesse finalità del nostro contro il progetto di demolizione-ricostruzione dell'ospedale di Desenzano e a difesa della sanità pubblica di qualità diffusa sul territorio.

  I 2 Comitati lavoreranno in coppia presso il livello regionale e gli stessi Ministeri.

Molto altro è stato fatto da questo Comitato e molto altro ancora sarà fatto in azione sinergica con Desenzano, Lonato e altre realtà analoghe, associazioni ed enti lombardi e non (p.e. il Comitato piacentino, i Comitati di Me-naggio, l’Alleanza Bresciana con 21 associazioni, ISDE, Medicina Democratica, ANCI Lombardia, Cittadinanzattiva, ecc.) con cui siamo in diretto contatto, mentre sarebbe spettato ai decisori e alle rappresentanze politiche agire aprendo un confronto aperto coi cittadini perché la democrazia non è una delega in bianco se la legge 833/78 recita “Va garantita la partecipazione dei cittadini in fatto di scelte sanitarie, onere che compete a Stato, Regioni, Comuni” mentre (dl. 502/92) le Regioni devono stabilire le modalità per favorirla.

 Certo la rete di contatti messa in campo, pur fitta e strategica, insieme alle insistite sollecitazioni alla responsabi-lità degli organi decisori e delle rappresentanze di partito non sono garanzia del risultato sperato. Restano, co-munque, se non il meglio degli atti possibili e necessari, almeno un concreto, faticoso tentativo di chiamare ad un redde rationem i decisori, cui spettava il confronto preventivo come da normativa

 Se da più parti si segnala e si sperimenta il malfunzionamento del Maggiore (indice di fuga del 28% , peraltro dati '19, pre-covid), si faccia funzionare l'ospedale che c'è e si investa su una sanità territoriale pubblica di qualità sen-za la quale non c'è ospedale 3.0 capace di rispondere ai bisogni di assistenza e cura di una colletività di 200.000 ab. E' questo lo spirito e la lettera del PNRR Missione 6 Salute.

  Da sempre poi, e in certe congiunture più che mai, il buon governo non vive di azzardi ambiziosi ma di un uso ac-corto delle risorse in risposta ai bisogni veri dei cittadini. A questo obiettivo stiamo lavorando e lavoreremo in si-nergia con una fitta rete di alleanze con comitati, associazioni, enti perchè un coro più facilmente che una voce singola può incrinare la congiura del silenzio con cui i decisori hanno scelto qui e altrove di rispondere agli appelli dal basso.

 G.Franzoni e R.Vacchelli   

 per il 'Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona'

rosella.vacchelli@libero.it

 

cr 27 luglio 2024

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