Sabato, 27 aprile 2024 - ore 07.18

Caro bollette: alberghi, bar e ristoranti non riescono a pagarle

A febbraio il 15% tra famiglie e piccole medie imprese non è riuscito a pagare luce e gas. Federturismo ha chiesto al Governo che le imprese del settore turistico ricettivo, termale e anche gli impianti di risalita vengano inseriti fra quelle energivore.

| Scritto da Redazione
Caro bollette: alberghi, bar e ristoranti non riescono a pagarle

Il caro bollette inizia a farsi sentire nei bilanci delle famiglie e delle piccole, medie imprese, compresi, alberghi, bar e ristoranti. A segnalarlo è Arte, l'Associazione operatori energia che raggruppa i rivenditori e i mediatori che trattano la materia in Italia. Secondo un recente studio, ripreso in un articolo del Sole 24 ore, infatti, il valore delle forniture non pagate in Italia è passato dai circa 17 milioni di euro di dicembre, pari al 10% del totale mensile, ai 21,5 di gennaio, fino a spingersi ai 26 milioni di insoluto di febbraio. Per Arte, quasi un cliente su sei fa quindi fatica a onorare il contratto di fornitura (lo studio rivela che a febbraio l'incremento medio dei distacchi per morosità è aumentato del 36% rispetto all'anno precedente). Anche per questo motivo Confindustria Alberghi si sta muovendo per chiedere al Governo un aiuto concreto alle imprese del settore turistico. A rischio è infatti la ripresa del settore, che finora era stato fortemente penalizzato dall'emergenza pandemica. La richiesta di Confindustria Alberghi insieme a Federturismo è quindi quella di inserire tra i soggetti energivori le imprese del settore turistico ricettivo, termale e gli impianti di risalita, dato che devono gestire un enorme incremento dei costi per il consumo di energia elettrica. Nel Decreto legge 17 si riconosce infatti alle imprese a forte consumo di energia elettrica un contributo straordinario, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di un credito di imposta del 25%.

Bollette, boom di mancati pagamenti per famiglie imprese

Il caro bollette sta facendo sentire i suoi effetti. Sempre più famiglie e imprese non riescono a pagarle. Secondo un'indagine di Arte, l'associazione che raggruppa gli operatori dell'energia, da dicembre a febbraio si è assistita a una vera e propria escalation di insoluti. Il valore delle forniture non pagate è passato dai circa 17 milioni di euro di dicembre ai 21,5 di gennaio, arrivando a febbaio a 26 milioni di insoluto. Ovvero, quasi un cliente su sei, secondo il campione di analisi di Arte fa fatica a onorare il contratto di fornitura. Ma la situazione è destinata a peggiorare, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina. A marzo, infatti il prezzo dell'energia ha raggiunto i livelli massimi, anche se in bolletta i rincari, secondo l'associazione, si sentiranno soltanto tra due mesi. I fornitori stanno cercando di arginare il fenomeno, adottando delle procedure per favorire il ritorno dei pagamenti. Secondo Arte sono stati attivati 41.237 piani di rateizzazione, di cui 24.597 che riguardano gli utenti domestici. Per le imprese di fornitura gli incentivi finora forniti dal Governo sono insufficienti.

Gli scenari di Confcommercio sull'aumento delle bollette in base alla guerra in Ucraina

L’evolversi della crisi russo-ucraina è ancora molto incerta ed è quindi solo possibile ipotizzare tre diversi scenari di andamento dei prezzi su cui basare le stime dell’impatto per le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione in Italia in termini di maggiore, o minore, spesa nel corso del 2022. Lo scenario peggiore, secondo quando rivela uno studio realizzato da Confcommercio con Nomisma energia, potrebbe portare quasi a triplicare il costo delle bollette. Per questo Confcommercio invita il Governo a trovare misure urgenti per risolvere i nodi del sistema energetico italiano. A cominciare dalla dipendenza delle forniture estere, dalla revisione della fiscalità energetica e dall'abbattimento degli oneri generali di sistema. 

La richiesta di Confindustria Alberghi al Governo

Il caro bollette rischia di affossare la ripresa del settore turistico ricettivo, che lentamente e con fatica stava cercando di uscire dalla crisi pandemica e dalle relative restrizioni anticontagio, che inevitabilmente hanno penalizzato il settore. Da qui la richiesta di Confindustria Alberghi e Federturismo di inserire tra i soggetti energivori le imprese del settore turistico ricettivo, termale e gli impianti di rislita che devono gestire un incremento enorme di costi per il consumo di energia elettrica. Al momento l'articolo 4 del decreto legge 17/2022 riconosce alle imprese un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 25% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022. La presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo, in un articolo pubblicato dal Sole 24 ore, ha ricordato che gli alberghi sono di fatto delle imprese energivore. «Il solo gas è aumentato nell'ultimo trimestre del 2021 del 267% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A questi si aggiunge un +99% del primo bimestre del 2022».

Prof no vax a scuola ma senza insegnare

Tra le novità più importanti quelle che riguardano la scuola. Da una parte fino al 15 giugno resta l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, ma dall’altra, con la fine dello stato di emergenza, dal 1° aprile, il personale docente ed educativo non vaccinato potrà essere utilizzato in attività di supporto all’istituzione scolastica.

Quindi non basta il Green pass base per insegnare, ma in caso di inadempimento non scatta la sospensione dello stipendio e il dirigente scolastico deve «utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica».

Un’unità di missione al posto del commissario

Con la fine dello stato di emergenza cessa anche l'era del generale Figliuolo. E chiudono le attività del Comitato tecnico scientifico. La gestione della campagna vaccinale sarà affidata dal 1° aprile al 31 dicembre a un'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, il cui direttore sarà nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. A decorrere dal 1° gennaio 2023 il Ministero della salute subentra nelle funzioni dell'Unità per l'emergenza Covid-19.

In sintesi cosa succede per i Pubblici Esercizi

Fino al 31 marzo 2022 prosegue il regime attualmente in vigore che, qualsiasi sia la zona di rischio in cui si trova la Regione di appartenenza, prevede:

  • Green pass base per mense e catering continuativo su base contrattuale (ad eccezione delle categorie soggette all’obbligo vaccinale);
  • super green pass per la consumazione al chiuso e all’aperto nei servizi di ristorazione (pizzerie, bar, ristoranti gelaterie ecc.); feste all’aperto e al chiuso; discoteche; sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò

Dal 1° al 30 aprile 2022

Green pass base per:

  • servizi di ristorazione svolti al banco o al tavolo, al chiuso (mentre per fruire dei servizi di ristorazione all’aperto non sarà più necessario esibire alcuna tipologia di certificazione verde);
  • spettacoli aperti al pubblico, che si svolgono all’aperto;
  • mense e catering continuativo su base contrattuale.

Green pass rafforzato per:

  • convegni e congressi;
  • feste comunque denominate, conseguenti e non conseguenti alle cerimonie civili o religiose, nonché eventi a queste assimilati che si svolgono al chiuso (per le feste all’aperto non sarà necessario esibire né il green pass rafforzato, né quello base);
  • sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • sale da ballo, discoteche e locali assimilati (per le quali, a partire dal 1° aprile 2022, non saranno più applicabili i limiti di capienza attualmente vigenti);
  • spettacoli aperti al pubblico, che si svolgono al chiuso.

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere con il green pass base.

Fino al 30 giugno 2022 sono prorogati i termini:

  • Per la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori cosiddetti fragili maggiormente esposti a rischio di contagio;
  • per la possibilità di ricorso al lavoro agile secondo le procedure semplificate e senza l’obbligo di accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore.

Fino al 30 aprile 2022, sono previsti gli obblighi di indossare mascherine:

di tipo FFP2, per l’accesso a spettacoli aperti al pubblico che si svolgono, al chiuso o all’aperto, in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati; di qualsiasi tipologia, (i) in tutti i luoghi al chiuso diversi da quelli per i quali è previsto l’obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2, con esclusione delle abitazioni private e salvo i casi in cui sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi e (ii) in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, ad eccezione del momento del ballo.

 

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