Alle accuse di Toscani risponde Mario Daina che dice fra l’altro :’ Sono da sempre abituato a risolvere le questioni attraverso il confronto politico. Se però si è arrivati davanti a una commissione di garanzia vuol dire che si era uno stadio di contrasto tale, vedi la citazione in giudizio mia e di Claudio Silla, da vanificare in partenza quel confronto. Io non sapevo nemmeno della segnalazione del coordinatore del circolo in seguito alla riunione del 13 ottobre, cui non ho preso parte, ma se la commissione, composta da personaggi certo non di ‘primo pelo’, si è espressa all’unanimità, credo lo abbia fatto con motivazioni di un certo peso. Il problema vero è che Toscani non è più credibile politicamente. I fatti dicono che, contrariamente a quanto afferma, se c’è una persona che ha lavorato contro l’unità tra Pd, quella persona è lui.
E questo fin dal 2009, quando candidò Matteo Rossi a candidato sindaco, facendo fare un passo indietro a Claudio Silla: Rossi poi tentennò, Silla ovviamente rientrò in gioco e per reazione Toscani appoggiò il Listone, cercando nel contempo di ‘svuotare’ il Pd trasportandone nella civica gli esponenti di area cattolica, me compreso: mi offrì il posto di vicesindaco. Questo, già da allora, fu il suo comportamento nei confronti del partito. A mio avviso, il Pd non è un autobus sul quale si sale e si scende a seconda dell’umore o delle voglie: nel partito ci si sta, si portano le proprie idee, ci si confronta. A me, ad esempio, Renzi non piace, ma resto nel partito anche se sulla linea nazionale sono in minoranza’.
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Un dibattito forte come si vede che mette in discussione la coesione del PD e la sua capacità di fare opposizione al Sindaco Leghista Bongiovanni.
