Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 15.31

Cgil Ilva, per governo e sindacati il piano va cambiato

Landini-Re David (Cgil-Fiom): "Imprescindibili l’assenza di licenziamenti e garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto, certezza degli investimenti per le migliori tecnologie produttive e avvio di un processo di bonifica aziendale e del territorio"

| Scritto da Redazione
Cgil Ilva, per governo e sindacati il piano va cambiato

Cgil Ilva, per governo e sindacati il piano va cambiato

Landini-Re David (Cgil-Fiom): "Imprescindibili l’assenza di licenziamenti e garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto, certezza degli investimenti per le migliori tecnologie produttive e avvio di un processo di bonifica aziendale e del territorio"

C’era molta attesa fra i sindacati metalmeccanici per l’incontro di oggi pomeriggio (9 luglio) al Mise sull’Ilva di Taranto, fra il ministro Luigi Di Maio e  Fiom, Fim, Ulm e Arcelor Mittal, il nuovo investitore. Il responsabile del dicastero del Lavoro e dello Sviluppo economico aveva già ha incontrato le parti giorni fa, e doveva verificare gli spazi di ripresa della trattativa, affinché azienda e sigle metalmeccaniche trovino un'intesa, ma anche chiarire la linea del governo sul futuro dell'azienda.

“Il governo ci ha informato che ha chiesto delle modifiche ad ArcelorMittal sul piano occupazionale e sulle tempistiche di realizzazione sul piano ambientale e sull’utilizzo di nuove tecnologie; e l’azienda si è resa disponibile a formulare nuove proposte. Come Cgil e Fiom, abbiamo ribadito che queste modifiche, da noi condivise, sono la precondizione per riavviare il negoziato. Infatti, per quanto ci riguarda, sono imprescindibili l’assenza di licenziamenti e garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto, la certezza, la trasparenza e la riduzione dei tempi degli investimenti per le migliori tecnologie produttive e l’avvio di un reale processo di bonifica aziendale e del territorio di Taranto, e il rispetto dei contenuti dell’accordo di programma di Genova”, affermano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario confederale Cgil, e Francesca Re David, segretaria generale Fiom. “Inoltre, abbiamo ribadito, come elemento di garanzia e di controllo pubblico, l’ingresso nell’assetto societario di quote significative di Cassa depositi e prestiti. Il mese di luglio è per noi il tempo nel quale verificare l’esistenza delle condizioni per la ripresa della trattativa, finalizzata a raggiungere un’intesa, la quale dovrà essere sottoposta al giudizio e al voto vincolante delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il gruppo”, concludono i due dirigenti sindacali.

“Il governo ha raccolto le critiche del sindacato sull'operazione che Mittal vuole portare avanti su Ilva. Questo, in sintesi, il risultato dell'incontro di oggi tra il ministro Di Maio e i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil. Il ministro ha posto una serie di perplessità circa gli accordi sottoscritti con il gruppo da parte del precedente esecutivo, dichiarando di voler ridiscutere con Mittal le questioni su ambiente e occupazione e chiedendo al gruppo maggiore impegno su entrambi gli aspetti”, osserva Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Genova. “Durante l'incontro, la Fiom ha posto l'attenzione sull'Accordo di programma genovese, ribadendo come la sua attuazione sia l'unica strada per garantire il futuro dello stabilimento di Cornigliano. Anche questa osservazione è stata raccolta con attenzione da Di Maio, il quale si è preso l'impegno di convocare le parti in tempi rapidi”, precisa il numero uno della Fiom genovese.

Per Francesco Brigati, della Fiom di Taranto, la proroga al 15 settembre per la soluzione della vertenza, che è arrivata nelle scorse settimane, è “un'occasione per trovare una soluzione alle problematiche che, ad oggi, non hanno mai trovato risposte per il futuro occupazionale, ambientale e produttivo di un territorio che non ha più voglia di subire scelte calate dall'alto. Crediamo che sia giunto il momento di voltare pagina e riscrivere un finale diverso da quello prospettato all'interno del contratto di aggiudicazione, ed è possibile farlo – sostiene il sindacalista tarantino – solo se si avvia una nuova fase di ascolto e si cambia radicalmente il piano industriale e ambientale, ascoltando le parti in campo e garantendo un futuro sostenibile per la città di Taranto e lo sviluppo del Mezzogiorno”. A giudizio della Fiom locale, infatti, “bisogna rompere con il passato e lavorare insieme per traguardare a un nuovo modello di sviluppo sostenibile” che diventi “un esempio per tutti in termini sia di applicazione delle migliori tecnologie disponibili sul campo della siderurgia, sia dal punto di vista delle bonifiche da attuare su un territorio contaminato da anni di inquinamento selvaggio”.

Fonte: rassegna sindacale

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