“Quando le Parti sociali riescono a raggiungere un accordo, con senso di responsabilità e in un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico e sociale, dimostrano che la volontà, la determinazione e il buon senso sono vincenti, danno prova che quando il sindacato fa il suo mestiere i risultati arrivano”. Con queste parole il Segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, ha commentato il rinnovo di due importanti contratti nazionali di lavoro: quello del settore terziario, commercio, distribuzione e servizi, siglato lunedì, che riguarda oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori, e quello dei lavoratori bancari, siglato la notte scorsa, dopo una trattativa durata un anno e mezzo e segnata da confronti anche duri con l’Abi.
Per quanto riguarda il settore del terziario e commercio Sbarra ha sottolineato che: “in una fase di grande difficoltà per il nostro Paese, caratterizzata da stagnazione dei consumi, incertezze occupazionali e attacchi neanche troppo velati al sindacato, raggiungere senza un’ora di sciopero un accordo contrattuale per milioni di dipendenti del commercio ha un grande valore sociale e democratico. Inoltre bisogna tener conto che sul terziario si può e si deve puntare per una ripresa economica che dia garanzie di crescita e sviluppo per l’intero Paese”. L’intesa prevede un aumento di 85 euro al IV livello da riparametrare per gli altri livelli, da erogare in 5 tranche, e riconosce un elemento economico di garanzia che dà risposte al secondo livello di contrattazione, con 90 euro per le aziende con più di 10 dipendenti e 80 euro per le aziende al di sotto dei 10,(va ricordato che più di un milione di lavoratori è occupato in aziende con meno di 10 dipendenti).
Sul versante normativo le principali novità riguardano l’introduzione del sistema di classificazione del personale del settore Ict - tecnologie dell'informazione e della comunicazione, parte importante e innovativa del terziario avanzato. Potrà, inoltre, essere attivata una particolare forma di contratto a tempo determinato, della durata di 12 mesi, finalizzata all’inserimento nel mercato del lavoro di soggetti in condizioni di particolare svantaggio, come lavoratori che hanno terminato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali senza aver trovato ricollocazione, lavoratori autonomi o parasubordinati con un reddito inferiore al reddito annuale minimo. L’accordo, inoltre, dà attuazione alla nuova governance della bilateralità di settore.
Per quanto riguarda, invece, il contratto dei bancari – che prevede un aumento di 85 euro in tre tranche dal 2016 al 2018 - il Segretario confederale della Cisl, Sbarra, ha espresso soddisfazione perché: “Si tratta di un contratto che riesce a mettere insieme la salvaguardia dell’occupazione e del salario, garantisce le tutele acquisite agli oltre 300 mila lavoratori bancari e, nel contempo, pone le basi per affrontare le complesse sfide future di questo importante settore”. Inoltre, prosegue Sbarra, “non si può non rilevare l’importanza dell’azione sindacale, che è riuscita a difendere l’area contrattuale, gli inquadramenti e gli scatti di anzianità, contrastando il tentativo dell’Abi di ridurre il costo del lavoro e contrarre le tutele”. Un esempio sono le soluzioni trovate per l'occupazione che danno una valenza sociale all’intesa, in particolare verso i giovani assunti attraverso il fondo per l'occupazione, che avranno il salario d'ingresso aumentato dell'8% e la creazione di una piattaforma bilaterale per la ricollocazione nel settore del personale licenziato in caso di crisi aziendali. “La Cisl è particolarmente soddisfatta – ha concluso Luigi Sbarra - perché la sigla di questi due importanti accordi dà prova della validità e della centralità del contratto nazionale e mette in risalto il valore e i risultati che si possono ottenere con il secondo livello di contrattazione”.
