Scatta la raccolta del riso anche in provincia di Pavia, ma l'impatto dei cambiamenti climatici in una estate devastata da siccità e nubifragi ha tagliato di almeno 200 milioni di chili le produzioni rispetto allo scorso anno.
È quanto emerge dall'analisi di Coldiretti Pavia sulla base del primo monitoraggio fra le aziende, mentre le operazioni di trebbiatura stanno entrando nel vivo.
"La prolungata assenza di piogge e l'impossibilità di garantire una corretta irrigazione - spiega Coldiretti Pavia - hanno compromesso lo sviluppo delle piantine, con una situazione che si è via via aggravata anche a causa del vento che ha contribuito a seccare le spighe. Una situazione climatica intervallata poi da nubifragi e grandinate che hanno ulteriormente danneggiato i raccolti. Il risultato è che in Lombardia sono stati cancellati 23 mila ettari di riso. A questi si devono aggiungere tutti quei terreni parzialmente colpiti e che faranno inevitabilmente registrare cali produttivi, secondo dati Ente Risi".
"La situazione è molto a macchia di leopardo: ci sono zone dove il danno è quasi totale, altri dove invece la siccità ha colpito di meno - spiega Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia e risicoltore di Rosasco, in Lomellina -. Di certo a livello economico i danni sono rilevanti, visto anche che oltre alla siccità dobbiamo aggiungere anche l'aumento record dei costi per energia e gasolio provocato dalla guerra in Ucraina, che sta devastando i bilanci delle aziende agricole". (ANSA).