Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 03.56

Coldiretti, intesa tra Lactalis e Deu Op, stangata a stalle e consumatori

Accordo per un prezzo del latte che prende come riferimento quello medio di altri paesi d’Europa

| Scritto da Redazione
Coldiretti, intesa tra Lactalis e Deu Op, stangata a stalle e consumatori

 “Un colpo al sistema zootecnico italiano e una minaccia per i consumatori” così il Presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini, definisce l’accordo appena siglato da due OP (Organizzazioni di Prodotto) del Cremasco e della Bergamasca con la multinazionale francese Lactalis per un prezzo del latte che prende come riferimento quello medio di altri paesi d’Europa.

 “Una scelta inconcepibile, perché con un tratto di penna si rischia di cancellare tutto il lavoro degli allevatori sulla qualità e sulla originalità dei tesori agroalimentari italiani e al tempo stesso si adegua alla volontà delle multinazionali estere che hanno tutto l’interesse economico e politico a comprare i nostri prodotti a prezzi low cost e poi a rivenderli a valori di mercato” aggiunge Prandini.

“E’ inaccettabile – continua Prandini – che alcune organizzazioni continuino a vedere nelle OP la panacea di tutti i problemi del comparto, quando poi ci troviamo di fronte ad episodi come questo con alcune Organizzazioni di Prodotto che rompono il patto di fiducia con i propri associati, abdicando al loro ruolo di garanzia nei  confronti dei produttori e accettando contratti capestro che si piegano al prezzo del mercato europeo”.



Il Presidente di Coldiretti Lombardia stigmatizza anche la tempistica dell’accordo: 48 ore prima del tavolo lombardo sul latte, dove in modo lungimirante l'assessore regionale Fava parla di indicizzare il prezzo alla stalla sul valore di mercato del Grana Padano che è il prodotto e la Dop più significativa della Lombardia, e mentre il Consiglio dei ministri si prepara ad approvare un Decreto Latte che per la prima volta nella storia sancirà che il prezzo di mercato non si deve discostare in maniera significativa dai costi di produzione delle stalle italiane.

 “L’accordo che le due organizzazioni di prodotto hanno firmato con Lactalis non è basato sulla valorizzazione del latte italiano, ma va nella direzione opposta: non credo proprio che così si faccia l’interesse né delle aziende agricole e neppure dei consumatori, che

vogliono qualità, origine e sicurezza alimentare. Tutte garanzie che le nostre imprese, con una giusta remunerazione, vogliono poter continuare a fornire” conclude Prandini.

Intanto, fra il 2003 e il 2013, spiega la Coldiretti regionale, a seguito della crisi dei prezzi, dei costi di produzione e della ristrutturazione del mercato, in Lombardia il numero degli allevamenti è già diminuito di oltre il 30 per cento, passando da 8.761 a 6.042,

in un settore che conta 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, pari al 40 per cento dell’intera produzione italiana, che serve sia per il latte fresco (dove è prevista l’indicazione di origine) che per i formaggi Dop come il Grana, il

Parmigiano o il Gorgonzola. Mentre nei formaggi freschi che non sono Dop e per il latte a lunga conservazione dove non c’è l’obbligo di indicazione d’origine è maggiore la percentuale della materia prima straniera utilizzata, spesso e volentieri all’insaputa dei

consumatori.

Fonte: Coldiretti

965 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria