Domenica, 05 maggio 2024 - ore 14.50

Coldiretti.A difesa del vero agroalimentare italiano

| Scritto da Redazione
Coldiretti.A difesa del vero agroalimentare italiano

Anche il Comune di Cremona a sostegno della battaglia di Coldiretti a difesa del vero agroalimentare italiano e cremonese.
La mobilitazione di Coldiretti sul “Caso Simest” ottiene pieno appoggio anche dal Comune capoluogo, che si unisce alla CCIAA Cremona
e ai tanti Comuni che hanno già votato le “delibere salva made in Italy”
“Sono lieto di comunicare che la Giunta Comunale ha accolto, con significato di approvazione, la proposta della Coldiretti di Cremona in ordine alla tutela del Made in Italy nel settore agroalimentare, illustratami nel corso di un apposito incontro. In particolare la Giunta, su proposta del sottoscritto, condivide e sostiene l’azione di Coldiretti dettagliatamente espressa nella ‘Memoria’ del Presidente Marini sul tema dell’internazionalizzazione del settore agroalimentare illustrata alla Camera dei Deputati l’8 novembre 2011 e da me partecipata agli Assessori comunali”. Si apre con queste parole la comunicazione indirizzata a Coldiretti dal Sindaco di Cremona, Oreste Perri, nella quale il primo cittadino della città capoluogo conferma pieno sostegno alla denuncia di Coldiretti del “falso made in Italy di Stato” e ribadisce, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, “la disponibilità ad affiancare la Federazione cremonese nelle iniziative che al riguardo riterrà di adottare”. Una condivisione espressa dal Sindaco Perri anche nel recente incontro con il Direttore di Coldiretti Cremona Simone Solfanelli.

Il documento a firma del primo cittadino di Cremona è l’ennesimo intervento che testimonia il pieno supporto, da parte delle realtà locali, alla denuncia di Coldiretti della “vicenda Simest” e alla mobilitazione a tutela del vero Made in Italy.
Com’è noto, Coldiretti ha chiamato i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia, del tessuto sociale, ad esprimersi a difesa dell’agroalimentare italiano. Lo ha fatto chiedendo di prendere parte alla mobilitazione che vuole porre fine alla “vicenda Simest”, un caso emblematico che conferma l’intensificarsi dei rischi di contraffazione e concorrenza sleale verso i prodotti nazionali. Questa la denuncia di Coldiretti: il Ministero dello Sviluppo, attraverso la Simest, sta finanziando imprese italiane per produrre e commercializzare all’estero prodotti che di italiano hanno solo il nome. Prodotti che nascono all’estero, con materia prima e manodopera estere.

La risposta cremonese non si è fatta attendere, come dimostra il fatto che presso la Federazione di Coldiretti Cremona è già giunta copia delle deliberazioni di numerosi Comuni, a partire da Cappella de’ Picenardi, Gadesco Pieve Delmona, Persico Dosimo, Genivolta, Crotta d’Adda, Bonemerse, Moscazzano, Derovere, Gerre de’ Caprioli, San Daniele Po, Voltido, Sospiro, Cella Dati, Volongo, Campagnola Cremasca, Dovera, Robecco d’Oglio, Chieve, Monte Cremasco, Pieve d’Olmi, Solarolo Rainerio, Vaiano Cremasco, Soncino, Casale Cremasco-Vidolasco, Pieve San Giacomo, Cumignano, Soresina, Gabbioneta Binanuova.
Nel frattempo, altri Comuni hanno annunciato il loro impegno per l’approvazione delle “delibere salva Made in Italy”. In esse, Consigli e Giunte municipali dichiarano di condividere la mobilitazione di Coldiretti impegnandosi, “con particolare riferimento all’operato di Simest, ad intraprendere iniziative per impedire l’uso improprio di risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati esteri di prodotti di imitazione Italian sounding, a favore, invece, della promozione dell’autentico Made in Italy”.

Una ulteriore, significativa deliberazione è stata quella della Giunta della Camera di Commercio di Cremona che, richiamando la battaglia di Coldiretti contro “l’intensificarsi della contraffazione e della concorrenza sleale verso i prodotti italiani” e citandone la denuncia “di uso improprio di risorse pubbliche da parte di Simest Spa”,  ha espresso “condivisione e sostegno all’azione di Coldiretti a tutela del vero Made in Italy agroalimentare nonché all’assunzione di tutte le altre iniziative che si riterranno utili a contrastare il fenomeno dell’Italian sounding”.

fonte:Coldiretti Cremona

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