Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.38

Con Enrico Letta ricostruire il centrosinistra| F.Ghelfi e P.Bodini (Art. Uno Cremona)

Ora Enrico Letta, votato a stragrande maggioranza dell’assemblea, ha tracciato una linea politica sufficientemente chiara

| Scritto da Redazione
Con Enrico Letta ricostruire il centrosinistra| F.Ghelfi e P.Bodini (Art. Uno Cremona)

Con Enrico Letta ricostruire il centrosinistra| F.Ghelfi e P.Bodini (Art. Uno Cremona)

Ora Enrico Letta, votato a stragrande maggioranza dell’assemblea, ha tracciato una linea politica sufficientemente chiara

Egregio direttore, stimolati dall’intervento publbicato ieri a firma di Evelino Abeni, che ci ha cortesemente citato, ci permettiamo di aggiungere un pezzo di ragionamento sul Partito Democratico, sempre con la giusta e doverosa remora visto che stiamo parlando di «casa d’altri», cui però guardiamo con grande attenzione e interesse.

Partiamo dal caso più evidente, il Capogruppo al Senato Andrea Marcucci, che non vuole accogliere l’invito del segretario Enrico Letta a lasciare il posto ad una donna del suo partito, citandolo come esempio.

 È noto che la maggior parte degli attuali eletti in Parlamento nel Pd partivano da liste bloccate predisposte dall’allora segretario Matteo Renzi, mentre la base del Pd ha successivamente votato, con oltre il 70 per cento, il progetto «Piazza Grande» di Zingaretti in chiara discontinuità con la linea precedente. Poi è avvenuta la scissione di Renzi con la conseguente nascita di Italia Viva: alcuni parlamentari lo hanno seguito, ma altri, storicamente renziani, sono rimasti (mossa tattica? Cavallo di Troia per un possibile rientro?).

Ora Enrico Letta, votato a stragrande maggioranza dell’assemblea, ha tracciato una linea politica sufficientemente chiara: campo largo e plurale per un nuovo centro sinistra e alleanza strategica con i Cinque Stelle, «maturati» dalla esperienza di governo e con Giuseppe Conte probabile loro leader. Allora la domanda è semplice e diremmo quasi scontata: perché queste persone «alla Marcucci», che vengono sempre definite «ex renziane» ma che in realtà sono renziane a tutti gli effetti, non vanno con Renzi in Italia Viva?

In questo modo troverebbero la loro giusta collocazione politica e smetterebbero di essere una zavorra per il rinnovamento del Pd.

Se uno crede che il «Centro» sia il futuro dell’Italia non ha che l’imbar az z o della scelta con le numerose formazioni presenti in quell’area, inclusa Italia Viva. Sarebbe una scelta chiara e ovviamente del tutto rispettabile.

Successivamente sarebbe bene, per chiarezza politica e di prospettiva, che queste forze dichiarassero con chi, nel futuro, sono disponibili ad allearsi perché difficilmente un Centro potrebbe essere autosufficiente per formare un governo, e dire se si preferisce l’asse Salvini-Meloni o quello Pd-Cinque Stelle fa una bella differenza. Il tutto augurando lunga vita al governo Draghi per uscire dalla fase emergenziale.

Francesco Ghelfi e Paolo Bodini Articolo Uno Cremona

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