«Accogliamo con interesse l’iniziativa della Regione Lombardia di proporsi come capofila per gli allevatori che operano al di fuori di qualsiasi forma aggregativa e che quindi, in un momento di particolare difficoltà per il settore lattiero-caseario come quello attuale, si trovano in una situazione di particolare debolezza contrattuale nel rapporto con l’industria»: lo ha affermato il Presidente di Confagricoltura Lombardia Matteo Lasagna a margine dell’incontro del Tavolo Latte convocato dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Gianni Fava nel pomeriggio di ieri, mercoledì 23 marzo, a Mantova.
«Allo stesso modo, riteniamo opportuna e condivisibile la proposta dell’Assessore Fava di legare i finanziamenti per l’agroindustria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale a un esplicito impegno da parte delle industrie di trasformazione che faranno domanda di contributo a un maggiore utilizzo di latte munto nelle stalle italiane», prosegue Lasagna. «Le risorse del PSR, ricordiamo, sono di competenza del mondo agricolo ed è quindi doveroso che, anche quando vengono erogate a soggetti di altra natura, possano generare un beneficio, seppure indiretto, agli agricoltori».
«Positivo, infine, l’annuncio di un’intensificazione dei controlli relativi ai parametri sanitari e qualitativi sul latte di provenienza straniera, in concomitanza con l’avvio del Piano straordinario di controllo sugli allevamenti lombardi», ha concluso Matteo Lasagna. «Non si vogliono certo generare allarmismi o criminalizzare gli allevatori stranieri, ma ritengo sia doveroso in uno scenario sempre più globalizzato un livello di controllo omogeneo su tutto il latte che arriva, anche in forma trasformata, nelle case dei consumatori italiani».