Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 18.53

Confagricoltura Lombardia, l’agroalimentare italiano come volano della ripresa

Questo il tema lanciato dall’Academy di Confagricoltura alla Business School Sole 24 Ore

| Scritto da Redazione
Confagricoltura Lombardia, l’agroalimentare italiano come volano della ripresa

Le imprese agricole del nostro Paese hanno la necessità di riposizionarsi per ritrovare capacità competitiva e produrre reddito per assicurarsi un futuro. Questo il filo conduttore dei temi trattati durante l’annuale edizione dell’Academy di Confagricoltura Lombardia, articolata in due giornate, con l’intervento di personalità di grande rilievo. Al tavolo di confronto hanno partecipato – tra gli altri – il Presidente di Confagricoltura Mario Guidi, l’Assessore Regionale Gianni Fava, il presidente di Confagricoltura Lombardia Matteo Lasagna e Angelo Zucchi, capo Segreteria del ministero.

«Flessibilità di bilancio, flussi migratori, crediti deteriorati delle banche: li risolve l’Europa o risolvono l’Europa?». Questa la domanda centrale affrontata nella mattinata di lavori del 3 marzo nell’ambito della convention di Confagricoltura Lombardia presso la sede del Gruppo Sole 24 Ore. Un momento dedicato alle prospettive future del contesto europeo, per comprendere se sia possibile immaginare un’Europa realmente unita o se si assisterà ad un processo involutivo di disgregazione dell’Unione. Così ha commentato il Presidente Guidi: «Spesso viene data la colpa all’Europa, ma ci si deve chiedere come mai altri Paesi come l’Olanda, la Danimarca e il Belgio siano in grado di produrre in maniera più efficace. Dobbiamo imparare tutti a essere più europeisti e autocritici, poiché questa Europa rischia davvero di sfaldarsi sotto il peso della pressione finanziaria e questo sarebbe un peccato. Occorre quindi pensare bene a che Europa vogliamo per il futuro rifondandola perché i motivi per cui ci siamo riuniti circa sessant’anni fa non sono più gli stessi».

«L’Academy di Confagricoltura Lombardia è l’occasione per fare il punto sul cambiamento che sta affrontando il comparto»: questa la sintesi di Lasagna. «I fatti del mondo influenzano l’agricoltura e l’agricoltura incide sui cambiamenti in atto. Lo stravolgimento dell’economia Europea, gli influssi del bail in, i flussi migratori hanno ripercussioni sull’agricoltura. Oggi l’Academy ha reso possibile una riflessione sulla revisione e nuova impostazione della politica agricola comune e sulle effettive competenze che dovrà avere il nuovo ministero dell’agroalimentare. Maggiore sarà la rapidità con cui riusciremo a intercettare la velocità di cambiamento, più rapido sarà il beneficio per le aziende».

Eredità di Expo 2015 è la proposta di una riforma dell’organizzazione per approdare a un vero e proprio Ministero dell’Agroalimentare italiano in grado di dare unità e forza al settore. Non si tratta certo solo di un cambio di denominazione – è stato ribadito durante l’assise – ma di una scelta strategica figlia delle necessità e delle potenzialità del comparto, sempre più attore protagonista decisivo del nuovo modello di sviluppo del Paese. L’obiettivo della convention è stato quello di capire quali gli ambiti di effettiva competenza e l’impatto sul comparto primario del nuovo Ministero, la cui nascita è stata sollecitata da Confagricoltura.

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