Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 08.47

CONNERIE NOIRE (COGLIONERIA NERA)| G.Azzoni

| Scritto da Redazione
CONNERIE NOIRE (COGLIONERIA NERA)| G.Azzoni

(Lettera dal ventennio (8)
“Connerie noire” (coglioneria nera): così il grande poeta francese Jacques Prévert definì certe tragiche stupidità di stato e di regime. In questi giorni si è parlato delle leggi razziali emanate dal fascismo nel 1938. Ebbene esse sono un esempio, oltre che di tragica criminalità, proprio di coglioneria nera. Lo scopriamo anche nel nostro ventennio locale in certe carte conservate nell’Archivio di Stato.
A Cremona e provincia gli ebrei erano pochissimi (ed alcuni di loro erano persino nell’apparato del fascio), ciò non tolse che ci furono cremonesi che finirono nell’ingranaggio della persecuzione ed alcuni deportati e fatti morire nei lager. Questo è l’aspetto tragico.
La coglioneria è rappresentata dallo scatenamento burocratico per l’applicazione di queste leggi. La base è venuto ad insegnarla a Cremona un famoso luminare della scienza dell’epoca, il prof. Nicola Pende, che nell’ottobre 1938 nel salone del municipio illustrò alle autorità varie la necessità della difesa della razza. Spiegò, come riporta il quotidiano Il Regime Fascista, che gli italiani sono “una razza unitaria, progenie romano italica succeduta nei millenni alle miscele dei primitivi italici mediterranei con gli arii scesi nella valle padana”. Pertanto “…la razza italica è caratterizzata dalla armonia del corpo e dello spirito, da un tipo medio prevalente di proporzioni di cranio, di forma, di statura, di colorito (…) egualmente lontano dalla ultrabrachicefalia e dalla ultradolicocefalia, dal colore bruno scuro come dal colore biondo chiaro…” e così via di seguito.
In infiniti casi era necessario certificare che si apparteneva a questa “razza italiana” (detta anche “ariana”) e alla “religione cattolica”. Oltre al battesimo attestavano tutto ciò i reali carabinieri e la questura. Ciò era necessario per ricoprire una carica, per avere un posto di impiegato, per insegnare o iscriversi a scuola, per fare il portalettere o il veterinario, per avere una licenza di qualsiasi tipo, caccia compresa…. Riporto tre esempi tra i tantissimi che ho trovato.
Il primo. Nell’aprile 1941 il Maggiore dei Regi Carabinieri, Picciolini, su richiesta del Genio Civile, per la “concessione di derivazione ad uso irriguo in S. Daniele Po” attesta che “il titolare Beduschi Germano ed i famigliari (seguono 4 nominativi) sono di razza ariana”. Identico certificato lo stesso Maggiore Picciolini rilascia per 80 richiedenti l’utenza di irrigazione da una roggia a Genivolta, per i quali si aggiunge anche che sono cattolici.
Il secondo. Nel 1939 la Ferriera di Crema chiede l’autorizzazione per installare nuovi forni elettrici. A tal fine si certifica che “nella Ferriera di Crema (seguono tutti i dati compresi quelli relativi ai dipendenti) non vi sono persone appartenenti alla razza ebraica”.
Il terzo. L’otto settembre 1941 viene richiesta la “certificazione di razza ariana e religione cattolica” al mediatore V.A. perché questi possa presiedere la … “commissione provinciale per la valutazione dei suini”.
Connerie noire !!
Giuseppe Azzoni

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