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Contro la finanziaria. Venerdì 15 novembre: sciopero territoriale di Cgil-Cisl-Uil

| Scritto da Redazione
Contro la finanziaria. Venerdì 15 novembre: sciopero territoriale di Cgil-Cisl-Uil

Sciopero territoriale di 4 ore (ultime 4 ore di lavoro)
- di 8 ore per i lavoratori dei settori pubblici (Pubblica Amministrazione, Sanità Privata, Fondazioni ex Ipab, Coop Sociali, Igiene Ambientale Privata)
- 1a ora di servizio per la scuola

Presidio dalle ore 15 alle ore 17 di fronte alla Prefettura di Cremona

Per cambiare la Legge di stabilità 2014
MENO TASSE AI LAVORATORI E PENSIONATI
RIVALUTARE LE PENSIONI
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED EFFICIENZA DELLA SPESA PUBBLICA
COME REPERIRE LE RISORSE

Dagli sprechi e dalle rendite - più risorse ai lavoratori e ai pensionati
La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere.

È necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali.

CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo e al Parlamento: meno tasse ai lavoratori e pensionati di rivalutare le pensioni più efficienza della spesa pubblica senza penalizzazioni ulteriori per i dipendenti pubblici

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Cgil-Cisl-Uil CAMBIARE LA LEGGE DI STABILITÀ 2014  
Dagli sprechi e dalle rendite più risorse ai lavoratori e ai pensionati

La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al  Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa svolta.

Ribadiamo che è necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a  sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali.

CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e di  dare certezze a tutti i lavoratori esodati.

È indispensabile una decisa modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:

MENO TASSE AI LAVORATORI E PENSIONATI

Per gli interventi in materia fiscale l’iter parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità deve essere  l’occasione per diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati ed imprese che creano  buona occupazione.

In particolare bisogna:
• varare un significativo aumento delle detrazioni sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati; misura, questa, orientata ad una maggiore equità e al sostegno al reddito di quelle categorie che  contribuiscono a gran parte del gettito fiscale. In tal modo, si incrementerebbe il loro potere di spesa e,  conseguentemente, aumenterebbero i consumi;

• rafforzare e rendere strutturale la detassazione del salario di produttività che, inoltre, va estesa  anche ai lavoratori del settore pubblico in modo da porre fine ad un’esclusione iniqua e ingiusta che  colpisce milioni di lavoratori;

• correggere gli elementi di iniquità della nuova tassazione immobiliare (TRISE) e cancellare la prevista  riduzione delle agevolazioni fiscali.

Bisogna potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione del sistema di sanzioni, definendo la  natura penale del reato di evasione, con l’estensione delle misure per il contrasto di interessi alle spese per i  servizi alle persone e alle famiglie, con il rafforzamento del ruolo degli enti locali incrociando le banche dati e,  infine, con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale in chiave europea.

RIVALUTARE LE PENSIONI

CGIL CISL e UIL ritengono necessario rivedere e correggere gli elementi di iniquità e rigidità introdotti dalle norme Fornero sul sistema previdenziale.

È indispensabile ripristinare i meccanismi di indicizzazione delle pensioni esistenti prima dell’entrata in vigore del DL n. 201/2011, evitando così l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici hanno subito in questi anni.


PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED EFFICIENZA DELLA SPESA PUBBLICA

Per il settore pubblico, anche per difendere e riqualificare l'insieme dei servizi, chiediamo al Governo e al  Parlamento di dare certezza alla stabilizzazione dei precari delle PP.AA. e riconoscere e valorizzare,  attraverso il contratto nazionale, le professionalità dei dipendenti pubblici.

Occorre liberare la contrattazione di secondo livello al fine di distribuire gli incrementi di qualità e  produttività creati a livello decentrato, utilizzando anche le risorse provenienti da sprechi, inefficienze e da cattiva gestione.

Inaccettabile è la prevista eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014.

Sono questi interventi che devono essere ritirati in quanto incidono ulteriormente su un settore già  particolarmente colpito dai tagli lineari che si sono succeduti in questi ultimi anni e che continuano ad essere  riproposti anche in questo DDL Stabilità.

Penalizzante per i dipendenti del settore pubblico è anche l’ennesima misura di rateizzazione dell’indennità di fine rapporto che rappresenta una grave deroga alle regole di corresponsione di quello che è salario differito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

CGIL, CISL e UIL ritengono indispensabile agire per un taglio significativo della spesa pubblica  improduttiva e dei costi della politica. Dall’efficienza e dalla revisione dei livelli istituzionali, dalla  riqualificazione della spesa pubblica e dal rafforzamento della lotta alla corruzione, dipende la qualità dei servizi per i cittadini.

COME REPERIRE LE RISORSE

Queste misure possono essere concretamente finanziate attraverso:
• la obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti, estendendo l’esperienza già realizzata con l’istituzione della Consip;

• la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei  componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei  servizi a livello locale, anche tramite l’utilizzo di forme associative per realizzare maggiori economie di  scala, con l’assunzione di modelli organizzativi improntati a logiche industriali;

• la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo  riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli  dell’amministrazione pubblica;
• la valorizzazione del patrimonio dello Stato;

• l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto all’attuale  aliquota del 20%;
• la destinazione automatica delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale,  per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati mediante un apposito provvedimento legislativo;

L’insieme di questi interventi è necessario per far crescere la domanda interna, condizione essenziale per  favorire lo sviluppo del nostro sistema produttivo e dei livelli occupazionali del Paese.

Per sostenere queste proposte

CGIL CISL e UIL di CREMONA

hanno deciso di proclamare

Quattro ore di sciopero (ultime 4 ore di lavoro)

(8 ore nel settore pubblico / 1^ ora di servizio per la scuola)

per VENERDI’ 15 NOVEMBRE 2013

 

Cremona 5 novembre 2013

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