Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 00.13

Cosa c’è dietro il costo della bolletta del gas

| Scritto da Redazione
Cosa c’è dietro il costo della bolletta del gas

Il prezzo del gas naturale è passato nell’ultimo anno da 15 a 129 euro/MWh, e sta trascinando in alto le bollette italiane, dove a gravare però non sono “solo” i costi della materia prima: secondo un report commissionato dal Wwf al think tank Ecco, è l’intera infrastruttura imperniata sul combustibile fossile a impedire la transizione energetica verso le più economiche fonti rinnovabili.

«La narrativa costante negli ultimi venti anni parla di gas come combustibile di ‘transizione permanente’ senza prevedere la fine del suo utilizzo – dichiara Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wef Italia – Questa è un’operazione molto rischiosa sia in termini ambientali, sia in termini di sostenibilità economica. Oggi siamo costretti ad affrontare il problema dei prezzi dell’energia e del gas, ma non si può pensare di risolvere la situazione solo con misure di emergenza che mantengono in vita una struttura pensata e permeata sui combustibili fossili».

Secondo quanto emerso dal report, oggi la struttura della bolletta del gas non include affatto le politiche di decarbonizzazione, né una strategia di phase-out del gas fossile dai sistemi energetici: l’incremento degli investimenti nelle infrastrutture per il gas, componente onerosa nella bolletta finale, rappresenta anzi un aggravio crescente per i consumatori e una perdita di risorse per lo sviluppo di alternative a zero emissioni. In aggiunta, gli approvvigionamenti del gas sono solitamente legati a contratti di lungo periodo, che rischiano di introdurre un’ulteriore barriera alla decarbonizzazione.

Il rapporto sottolinea che a oggi il gas naturale non paga nei prezzi finali una componente ambientale significativa, soprattutto quando paragonato al settore elettrico. Per un utente domestico tipo, il costo unitario degli oneri ambientali nella bolletta gas è pari solamente a 0,8 €/GJ (gigajoule), mentre nella bolletta elettrica tale costo è uguale a circa 15,8 €/GJ; un disequilibrio che resta da correggere.

È dunque necessaria una nuova governance della bolletta del gas che parta da una strategia ordinata di phase-out: la sua mancanza si traduce in un incremento dei costi complessivi del sistema energetico e un ritardo nello sviluppo di alternative maggiormente sostenibili.

«La regolazione prevede necessariamente l’integrale trasferimento dei costi delle infrastrutture sulle tariffe finali – spiega Matteo Leonardi, Ceo e co-fondatore di Ecco – Chi ha la proprietà e programma lo sviluppo delle reti non sostiene rischi economici legati all’incompatibilità futura degli investimenti con le politiche per la salvaguardia del clima e tali costi saranno sostenuti dai consumatori finali. Chi può decidere se integrare nuove infrastrutture nella tariffa (l’Arera) deve basarsi su una precisa strategia per il clima per validare le richieste delle imprese di distribuzione e trasmissione gas».

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