Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 15.12

(CR) Pianeta Migranti. Ben 4,8 milioni di euro per fermare i migranti dalla Tunisia

Un gruppo di associazioni ha impugnato il decreto che lo autorizza

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Ben 4,8 milioni di euro per fermare i migranti dalla Tunisia

(CR) Pianeta Migranti. 4,8 milioni di euro per fermare i migranti dalla Tunisia.

Un gruppo di associazioni ha impugnato il decreto che lo autorizza.

 La visita della Premier Meloni a Tunisi conferma il rafforzamento delle relazioni bilaterali fra i due Paesi. Le organizzazioni della società civile contestano il finanziamento per la rimessa in efficienza e il trasferimento alla Tunisia di 6 motovedette. L’udienza al Tar del Lazio fissata il prossimo 30 aprile

«Le associazioni che hanno presentato ricorso», «ritengono infatti che il sostegno alla guardia costiera tunisina aumenti il rischio di violazione dei diritti fondamentali e dell’obbligo di “non respingimento” delle persone migranti e sia illegittimo sotto diversi aspetti. 

In particolare, il finanziamento violerebbe la normativa nazionale che vieta di finanziare e trasferire armamenti a Paesi terzi responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani. Il trasferimento stesso delle motovedette è decretato senza alcun coinvolgimento del Ministero degli Esteri e del Ministero della Difesa e dei plurimi organismi consultivi e di controllo che hanno un ruolo fondamentale nei complessi meccanismi procedurali di programmazione, verifica e autorizzazione stabiliti dalla l. 185/1990 con la finalità di monitorare il flusso di movimento di materiali d’armamento dentro e fuori l’Unione europea».

«Inoltre», secondo le associazioni «la guardia costiera tunisina è risultata responsabile di documentate violazioni dei diritti umani durante le violente intercettazioni in mare e dopo lo sbarco in Tunisia, paese che quindi non può essere considerato un “paese sicuro” per i parametri della convenzione SAR (Convenzione internazionale sulla ricerca ed il salvataggio marittimo).

Gli abusi commessi dalle autorità tunisine nei confronti delle persone migranti sono ampiamente documentati da varie organizzazioni internazionali e dalle stesse Nazioni Unite. Numerose testimonianze e rapporti denunciano i metodi violenti di intervento in mare della Guardia costiera tunisina: manovre pericolose volte a bloccare le imbarcazioni che in alcune occasioni hanno provocato naufragi e persino la morte delle persone migranti, uso di pistole e bastoni per minacciare le persone a bordo, furto dei motori delle imbarcazioni che vengono poi lasciate alla deriva e altre pratiche estremamente pericolose. In molte occasioni, le persone intercettate in mare e ricondotte a terra sono state direttamente e illegalmente deportate verso le zone al confine con la Libia e l’Algeria, dove in decine hanno perso la vita dopo essere state abbandonate nel deserto»

«Risulta quindi evidente», secondo le associazioni, «che i mezzi forniti alle autorità tunisine sono costantemente utilizzati in atti che violano apertamente i diritti umani delle persone migranti in mare, anziché contribuire a iniziative umanitarie. Pertanto, il ricorso  presentato un chiede la sospensione immediata dell’accordo in attesa dell’esame della causa. 

 

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