(CR) Pianeta Migranti. C’è una politica che deporta e accoglie i migranti nello stesso tempo
E’ la strategia ibrida e falsa del premier inglese Sunak che la presidente Meloni ammira e imita col suo piano di deportazione in Albania.
Nel Regno Unito i toni del dibattito sull’immigrazione, da sempre vessillo elettorale dei Tory, si fa sempre più duro. Il premier Rishi Sunak è riuscito ad ottenere il via libera dei Comuni alla nuova versione della legge sulle deportazioni in Ruanda acconsentendo così alla richiesta degli ultraconservatori.
La Corte Suprema del Regno Unito aveva stabilito che questo piano era illegale perché i richiedenti asilo, inviati in Ruanda, sarebbero stati "a rischio reale di maltrattamenti", comprese potenziali violazioni dei diritti umani e la possibilità di essere rimandati nel loro paese di origine. Di fatto, da parte dei richiedenti asilo trasferiti in Rwanda crescono le denunce di violazioni e abusi insopportabili.The New Humanitarian | Asylum seekers sent by UK to Rwanda report sexual abuse and harassment
Rishi Sunak ha raggirato il divieto della Corte Sprema varando una legge definita una “priorità nazionale urgente”. E’ riuscito ad approvarla, sbaragliando tutte le posizioni contrarie, grazie all’aiuto di personaggi politici sensibili al richiamo populista come Nigel Farage ex leader del Brexit Party.
Dall’esito del piano Ruanda dipende la leadership di Sunak e i margini di recupero del suo partito sui laburisti alle elezioni di fine anno.
Accanto alla politica di deportazione, Sunak promuove anche la politica dell’inserimento.
Il ministero degli Interni britannico ha avviato un programma che consente agli immigrati irregolari di lavorare, ma con paghe ridotte del 20% rispetto a quelle standard. Sono circa 16mila le persone in attesa di regolarizzazione che grazie a questa iniziativa hanno trovato un impiego solo nel 2022. Soprattutto nei settori, come servizi di cura, agricoltura, allevamento e costruzioni, che soffrono di cronica mancanza di manodopera inglese.
Nessuno era a conoscenza di questo progetto che, secondo il quotidiano conservatore The Telegraph, è stato messo a punto “silenziosamente”, come a volerlo nascondere.
L’ultra destra britannica, indignata di fronte a questa apertura, grida al “complotto” perchè è convinta che possa incentivare gli attraversamenti nel Canale della Manica. E’ anche vero che i trafficanti di esseri umani continuano a speculare sulla disperazione dei migranti che vogliono attraversare la Manica offrendo opportunità di viaggio con motoscafi ad alta velocità, non piccole imbarcazioni, a un costo compreso tra 5mila e 10mila sterline.
In dicembre, Rushi Sunak, è stato invitato alla festa di Fratelli d’Italia ad Atreju. Nel suo intervento, ha paragonato l’accordo dell’Italia con l’Albania al suo piano per inviare chi arriva irregolarmente nel Regno Unito in Ruanda. Ha detto poi, di fare parte -con la presidente Meloni- della "nuova generazione di leader conservatori" che ha la "responsabilità" di affrontare "il problema dell'immigrazione illegale", anche a costo di "modificare le norme del dopoguerra sul diritto d'asilo".
Davanti a simili dichiarazioni è doveroso chiedersi: da quando in qua, due leader possono arrogarsi il vanto di cambiare le regole internazionali sul diritto di asilo?
Il guaio è che in Europa potrebbero trovare altri leader consenzienti.
