Domenica, 06 ottobre 2024 - ore 18.23

(CR) Pianeta Migranti. Oggi Giornata Mondiale degli oltre 100 milioni di rifugiati.

20 giugno, giornata dei rifugiati che il rapporto di UNHCR ‘Global Trends’ fotografa ancora in crescita.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Oggi Giornata Mondiale degli oltre 100 milioni di rifugiati.

Cremona Pianeta Migranti. Oggi Giornata Mondiale degli oltre 100 milioni di rifugiati.

20 giugno, giornata dei rifugiati che il rapporto di UNHCR ‘Global Trends’ fotografa ancora in crescita. Le cifre, il pensiero di Filippo Grandi e di Mons. Giancarlo Perego.

Il report "Global Trends", relativo in particolare al 2021 parla di oltre 100 milioni di esseri umani in fuga nel mondo “a causa di persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani”. Numeri che non riescono a raccontare le storie, le valigie di chi fugge, piene di drammi e speranze.

In un anno, c’è stato “un aumento dell’8%”, che ha visto più che raddoppiare, rispetto al 2011, i numeri di chi è fuggito. Un’accelerazione forzata, paragonabile agli esodi causati dal secondo conflitto mondiale, dovuta all’invasione russa in Ucraina e al riacutizzarsi di altri conflitti ed emergenze globali. Basti pensare che, secondo la Banca mondiale, nel 2021, 23 Paesi sono stati teatro di guerra. Oltre ai conflitti armati, tra le cause di emigrazione forzata ci sono “carenze alimentari, inflazione ed emergenza climatica”.

Ogni tre persone che hanno lasciato la propria casa nel 2021, perché in pericolo di vita, almeno due scappavano dalla guerra in Siria (6,8 milioni), dalla povertà del Venezuela (4,6 milioni), dalla violenza dei Taleban in Afghanistan (2,4), o dai conflitti e dalle persecuzioni in Sud Sudan (2,4) e Myanmar (1,2). Se i minori costituiscono il 30% della popolazione mondiale, il 42% della popolazione globale che fugge è composta da bambini e ragazzi fino ai 17 anni.

Tra i rifugiati su scala globale, 3,8 milioni sono accolti nella Turchia di Erdogan, che più di una volta ne ha fatto arma politica contro l’Europa. Mentre il Libano è il Paese che ha accolto il numero più elevato di rifugiati pro capite: 1 ogni 8 cittadini libanesi. Il 72% del totale, invece, compresi i rifugiati venezuelani, è accolto in Paesi confinanti con scarse risorse.

Dunque, l’incremento costante delle fughe supera le soluzioni a disposizione dei migranti. Dai dati del report, però, in uno scenario estremamente cupo, anche qualche barlume di speranza. “Mentre registriamo sgomenti il succedersi di nuovi esodi forzati – ha dichiarato l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi – dobbiamo riconoscere gli esempi di quei Paesi che lavorano insieme per individuare opportunità a favore di chi fugge”.

Monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni punta il dito contro la politica che “di fronte a questo fenomeno epocale continua a fare passi avanti, ma anche molti passi indietro”. In particolare cita i respingimenti, le deportazioni degli ucraini in Russia e quelle di migranti, per lo più asiatici, dall’Inghilterra in Rwanda, nonostante le condanne della Corte europea dei Diritti umani. “Se da un lato è apprezzabile la proposta europea che finalmente impegna ogni Paese, seppur in forma diversa, diretta o volontaria, alla solidarietà nei confronti di richiedenti asilo e rifugiati, dall’altra non si può non denunciare il ritorno alle deportazioni e l’aumento dei morti nel Mediterraneo. Così pure, la differente attenzione prestata a richiedenti asilo e rifugiati di diversi Paesi; i respingimenti in mare e in terra senza identificazione e tutela; la crescita di violenze nei campi profughi di Libia, Sud Sudan, Ciad”.

Che la Giornata mondiale del rifugiato- auspica mons. Perego “metta al centro l’imprescindibile esigibilità dei diritti di tutti i richiedenti asilo e rifugiati, senza i quali non si può immaginare un futuro e un mondo fraterno”.

 

 

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