Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 01.38

(CR) Pianeta Migranti. Tanti passi indietro nell'accordo UE

L’Ue, non riesce a dare risposte convincenti sui problemi fondamentali. Lo dice mons. Giancarlo Perego

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. Tanti passi indietro nell'accordo UE

(CR) Pianeta Migranti. Tanti passi indietro nell'accordo UE

L’Ue, non riesce a dare risposte convincenti sui problemi fondamentali. Lo dice mons. Giancarlo Perego, presidente della fondazione Migrantes della Cei, sull’accordo raggiunto nei giorni scorsi dai ministri europei e che verrà sottoposto dalla Commissione di Bruxelles al Parlamento europeo. Un accordo frutto di una politica ideologica che poco ha a che fare con le radici europee, dove il diritto di chiedere asilo è saldamente piantato nelle costituzioni degli stati membri.

“Da una parte-dice Perego- è positivo che i ministri dell’Interno europei, che non si vedevano e non ragionavano su queste tematiche dal 2015, abbiano ripreso una riflessione sul tema dell’agenda europea su immigrazione e asilo. Ma, dall’altra, siamo di fronte a un evidente passo indietro con questa proposta, che dovrà poi essere valutata dal parlamento europeo, anche se non c'è un vento politico che faccia sperare in una revisione migliorativa. Ammesso e non concesso che riesca a votarla prima delle elezioni del 2024. Un passo indietro sulla costruzione della solidarietà europea e di una agenda dell'immigrazione e dell'asilo. Poi sui problemi fondamentali non si sono date risposte.

Quali sono secondo lei i problemi chiave?

L’accoglienza diffusa anzitutto. In termini di richiesta e concessione dell’asilo la responsabilità è di tutti i paesi membri, mentre quelli del gruppo di Visegrad selezionano i richiedenti. Come abbiamo visto, gli ucraini sono stati accolti mentre è stato rifiutato il collocamento di chi arriva da Africa e Asia. Ci sono poi paesi che portano un peso maggiore peso rispetto agli altri. Certamente non l’Italia, visto che siamo al 14° posto per l’accoglienza. Nonostante il milione e duecentomila persone che sono passate dall'Italia, il nostro Paese fino ad oggi non è stato un centro di accoglienza ma un luogo di transito per il 90%. Semmai l'Italia ha una grossa responsabilità nella valutazione del diritto di asilo' perché sul tema della gestione siamo al punto di partenza e le procedure di asilo restano vergognose. Non sfugge poi che, dopo aver gridato contro Londra per l’invio in Ruanda di rifugiati e richiedenti, di fatto l’Ue proponga la stessa cosa, cioè di poter rimandare ln paesi terzi presunti sicuri come Nigeria, Costa d’Avorio e Tunisia le persone che sbarcano ad esempio nel nostro paese senza dare loro una vera tutela. Questo è poco rassicurante.

Ma nell’Europa dei muri e dove soffia il vento dei sovranismi era possibile aspettarsi un accordo diverso?

C’è purtroppo una visione ideologica sull’immigrazione in alcuni paesi che si sta diffondendo nel contesto europeo. E le prossime elezioni non è che facciano sperare in un miglioramento della situazione. Effettivamente il problema è una cultura che sta mettendo in discussione le radici europee in materia di tutela del diritto d’asilo, presente in modo fondamentale in tutte le costituzioni degli stati membri.

Con gli Ucraini l’Ue è stata capace di una risposta solidale e di accoglienza straordinaria, come rilevava anche l’ultimo rapporto Migrantes. Perché con gli altri ci sono selezioni?

Se si sono accolte due milioni e 400 mila persone ucraine nella Ue dando a tutti la protezione sociale, significa che Bruxelles in pochi mesi ha saputo dare un grosso segnale di responsabilità e solidarietà. Non si capisce perché, invece, davanti alle proposte di redistribuzione degli altri profughi – 30 mila – ci sia una effettiva distinzione tra richiedenti asilo provenienti da paesi dove per noi è importante una presenza di solidarietà e la sicurezza delle persone e quelli provenienti da paesi che non sono in questo alveo di sicurezza, affari ed economia dei nostri territori. Costoro vengono lasciati nella loro situazione spesso grave senza poter esercitare il diritto di migrare.

Secondo Filippo Miraglia, responsabile area immigrazione di Arci, la soluzione adottata dal Consiglio “ è tutta concentrata sull’impedire alle persone di chiedere asilo in Europa. In sostanza stiamo esternalizzando le frontiere e ci saranno, presumo, accordi economici con Paesi come Egitto, Libia, Tunisia per lasciare i migranti in quei territori. La premier Meloni e il ministro dell’interno Piantedosi stanno festeggiando l’accordo, ma sono più che certo che, insieme a loro, stiano festeggiando anche i trafficanti di essere umani”.

673 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online