Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 17.56

Cremona A breve il risanamento di Palazzo Ala Ponzone

Continua l’operazione di valorizzazione degli edifici comunali

| Scritto da Redazione
Cremona  A breve il risanamento di Palazzo Ala Ponzone

Cremona  A breve il risanamento di Palazzo Ala Ponzone

Continua l’operazione di valorizzazione degli edifici comunali

Inizieranno tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio i lavori per la messa in sicurezza di Palazzo Ala Ponzone. Il progetto, redatto dal Settore Progettazione, Manutenzione e Rigenerazione Urbana diretto da Giovanni Donadio, ha ottenuto l'autorizzazione da parte della Sovrintendenza per le provincie di Cremona, Lodi e Mantova. L'intervento complessivo comporta una spesa di 160.000,00 euro finanziato con fondi propri, la durata dei lavori prevista è di sessanta giorni.

Palazzo Ala Ponzone, collocato in corso Vittorio Emanuele II, ospita gli uffici comunali dei Settori Politiche Sociali e Demografici e statistica, pertanto per l'esecuzione degli interventi è previsto uno stretto coordinamento con i responsabili delle sedi tenuto conto che i lavori interesseranno a rotazione alcuni spazi attualmente utilizzati dagli uffici.

“Finalmente riusciamo ad intervenire in modo significativo su questo storico palazzo – dichiara il Vice Sindaco Andrea Virgilio – dopo che negli scorsi anni erano stati effettuati alcuni interventi provvisori di messa in sicurezza che avevano costretto ad interdire l'utilizzo di diversi locali. Ora con questo progetto andremo a restituire alla città un edificio risanato, continuando nell’operazione avviata da alcuni anni di valorizzazione e conservazione del patrimonio comunale e dei palazzi che sono la storia della città.”

Vista la presenza di fessure sugli orizzontamenti, si è provveduto a effettuare con una ditta specializzata una prima analisi non distruttiva per poter redigere il progetto di messa in sicurezza. Gli orizzontamenti sono costituiti da volte in mattoni pieni, solai in latero -ferro, solai in legno con incannicciato intonacato, solai in legno con tavelle chiodate, che presentano situazioni di degrado di natura e gravità differenziato, questo comporta vari rischi dal potenziale distacco dell'intonaco, allo sfondellamento della parte in laterizio, alla perdita di ancoraggio dai travetti in legno del soffitto incannicciato.

Le metodologie di messa in sicurezza saranno differenziate in relazione alle tipologie costruttive dei soffitti.

Per le volte del piano terra con superficie tinteggiata e quelle del primo piano decorate, sono previsti i seguenti interventi: posa di fessurimetri per monitoraggio delle fessure; verifica dello stato di adesione dello strato di intonaco al supporto; applicazione di bendaggi di sostegno e protezione su porzioni di intonaco in pericolo di caduta con velatura di garza e resina acrilica in soluzione; ristabilimento dell’adesione dell’intonaco al supporto mediante iniezioni con riempitivi di malta idraulica a basso peso specifico e puntellatura provvisoria previa stuccatura delle crepe, integrando ove necessario con perni di sostegno in teflon o fibra di polipropilene; rimozione della velatura ed eliminazione dell’eccesso di prodotto; ove necessario distacco e ricollocamento di piccole parti di intonaci in pericolo di caduta; stuccatura di fessurazioni nell’intonaco con malta idonea di calce idraulica e polvere di marmo.

Per gli orizzontamenti piani, in base alle tipologie e alle condizioni di degrado si utilizzeranno differenti tecnologie riassumibili in: controsoffitto antisfondellamento in lastra fibrorinforzata, rete in fibra fissata ai travetti con connettori in acciaio inox, rete in fibra non aderente al soffitto ed appoggiata sui travetti che sostiene un controsoffitto esistente in cartongesso e collegata con cavi in acciaio lungo le pareti portanti.

Cenni storici

 

 

 

Il Palazzo così come appare oggi, senza considerare comunque alcune modifiche minori che ha subito nel corso del tempo, è stato interessato da un ampia riforma ad opera dell'architetto Carlo Visioli tra il 1835 e il 1842 su incarico del nobile Giuseppe Sigismondo Ala Ponzone quale residenza gentilizia e sede per le sue collezioni di stampo archeologico-artistico e naturalistico.

Nato a Cremona nel 1761 dal marchese Alberico Carlo e dalla marchesa Olimpia Valari, decise di lasciare il palazzo in eredità alla famiglia imperiale perché ne facesse la sua dimora durante le visite a Cremona.

Alla morte del marchese nel 1842, fu acquistato dagli Asburgo per poi passare alla casa Savoia e nel 1877 al Demanio.

Dopo aver ospitato nell'Ottocento le ricche collezioni d'arte del marchese Sigismondo Ala Ponzone, passate poi al Comune e costituenti il nucleo centrale del Museo Civico, fu fino al 1924 sede della Scuola di Arte e Scultura istituita per volontà testamentaria dello stesso marchese per poi essere utilizzata come sede di Uffici Municipali.

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