Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.06

Cremona, bene l’incontro ‘Nuove economie a confronto - Europa Orientale che cambia’

Per la prima volta a Cremona ufficializzato un “tavolo di lavoro” dei rappresentanti dei Consolati Generali a Milano dei Paesi dell’Europa orientale

| Scritto da Redazione
Cremona, bene l’incontro ‘Nuove economie a confronto - Europa Orientale che cambia’

Favorire le relazioni tra i Paesi dell’Europa Orientale e il territorio cremonese e lombardo, attraverso scambi culturali e iniziative sia economiche sia turistiche. Con queste premesse, in mattinata, il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, e il Vicepresidente della Provincia Davide Viola hanno accolto in Comune le delegazioni consolari dei Paesi dell’Europa dell’Est, guidate da Gianvico Camisasca, Vicepresidente Console Generale Onorario di Fe.N.Co (Federazione Nazionale dei Consoli). Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Cechia, Croazia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia e Ucraina, i Paesi dell’Europa Orientale presenti con i rispettivi rappresentanti.

L’iniziativa è stata promossa dal Centro Incontro Diplomatici, presieduta da Emanuele Bettini, e dalla Camera di Commercio di Cremona con la collaborazione del Comune e della Provincia di Cremona, in partnership con la Federazione Nazionale dei Consoli e il patrocinio del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia nonché di Regione Lombardia.

«Il Seminario di studi su nuove economie – ha sottolineato Bettini all’inizio dei lavori – ha lo scopo di mettere in collegamento le eccellenze del territorio con i rappresentanti dei consolati generali a Milano dei paesi dell’Est Europa e aprire un discorso di collaborazione e condivisione a 360 gradi che, partendo dall’artigianato liutario cremonese e dai settori enogastronomico o metallurgico del territorio, interessi tutta la pianura padana, come ambito culturale comune».

Il Sindaco Galimberti, dopo i saluti di rito, ha evidenziato il lavoro sin qui svolto dal Comune di Cremona per rafforzare e creare rapporti istituzionali internazionali. «Un impegno di internazionalizzazione – ha evidenziato il Sindaco – che, in sintonia con l’agenda del Paese, si è dato come metodo e visione la necessità di fare sistema di istituzioni e territori per entrare con forza e decisione in connessione con l’Europa». Il primo cittadino, nel suo discorso, ha proseguito sottolineando la necessità che «le relazioni internazionali nascano con una visione che integri cultura e interessi commerciali. Per fare questo occorre però muoversi anche a livello territoriale come un ‘sistema Italia all’estero’ che coinvolga più istituzioni, dalla Camera di commercio, ai Consolati agli enti culturali, riproducendo a livello locale ciò che viene fatto dal Paese a un livello più ampio. Occorre inoltre costruire rapporti internazionali che portino vantaggi anche ai territori confinanti, senza gelosie, perché relazioni più ampie, che coinvolgono più città unite da interessi analoghi o da una stessa cultura hanno più possibilità di avere visibilità all’estero. Cremona si sta muovendo in questa direzione con il contratto di fiume che sarà firmato con Piacenza e con il riconoscimento internazionale European Region of Gastronomy che nel 2017 vedrà riunite Cremona, Brescia, Bergamo e Mantova in un progetto comune».

Davide Viola ha sottolineato come il senso della giornata sia favorire la costruzione di relazioni internazionali: «Il 4 dicembre gli italiani saranno chiamati a esprimersi, attraverso il referendum costituzionale, sull’abolizione delle province. Se le province dovessero cessare di esistere, i 115 comuni della nostra provincia non scompariranno e saranno chiamati a entrare ancora di più in relazione fra loro e con gli altri territori e fare sintesi per valorizzare le loro bellezze ed eccellenze produttive, spesso di nicchia».

Camisasca ha ribadito di sentirsi di casa a Cremona: «Quando i valori di un territorio sono percepibili e l’interesse e il lavoro culturale svolto non passa inosservato, è facile sentirsi a casa. Per questo i Consolati sono estremamente interessati a delocalizzare le proprie relazioni nei territori provinciali e avviare un dialogo e una collaborazione culturale più facili rispetto alle grandi città dove gli interessi sono tanti. Nei piccoli centri gli eventi e le iniziative culturali hanno infatti più risonanza e raccolgono l’attenzione della popolazione. Qui si può fare molto per potenziare i sistemi culturali e costruire insieme un’Europa partendo dal basso».

Infine il Questore di Cremona Gaetano Bonaccorso ha sottolineato come occorra «fare sistema anche nel settore della sicurezza, perché in un modo globalizzato occorre mettere a disposizione il maggior numero di risorse comuni possibili per far fronte una criminalità di dimensioni sovranazionali». L’incontro è proseguito nel pomeriggio nella Sala Maffei della Camera di Commercio.

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