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Cremona Concerto di Natale dedicato al Messiah di Handel - Ass Costanzo Porta

MESSIAH Georg Friedrich Händel Hwv 56 – 1741 ORATORIO PER SOLI CORO E ORCHESTRA Paola Valentina Molinari, Soprano Anna Bessi, Alto Francisco Fernandez Rueda, Tenore Fulvio Bettini, Basso Orchestra Cremona Antiqua Coro Costanzo Porta Direttore M° Antonio Greco Cattedrale di Cremona Giovedì 22 Dicembre 2016 – ore 20:30

| Scritto da Redazione
Cremona Concerto di Natale dedicato al Messiah di Handel - Ass Costanzo Porta

MESSIAH Georg Friedrich Händel Hwv 56 – 1741 ORATORIO PER SOLI CORO E ORCHESTRA  Paola Valentina Molinari, Soprano  Anna Bessi, Alto Francisco Fernandez Rueda, Tenore    Fulvio Bettini, Basso        Orchestra Cremona Antiqua Coro Costanzo Porta Direttore M° Antonio Greco Cattedrale di Cremona Giovedì 22 Dicembre 2016 – ore 20:30

 Appuntamento di grande prestigio nel segno della tradizione classica natalizia, giovedì 22 dicembre alle ore 20.30 presso la Cattedrale di Cremona, l’Associazione Costanzo Porta presenta uno dei grandi capolavori della letteratura musicale, il Messiah di George Friedrich Handel, Oratorio in tre parti per soli, coro e orchestra, su libretto di Charles Jennens tratto dai Testi Sacri. Il monumentale capolavoro  che contiene una famosissima pagina come l’“Hallelujah”, verrà interpretato dall’ Orchestra barocca Cremona Antiqua con il Coro Costanzo Porta sotto la direzione del noto Maestro cremonese Antonio Greco. I ruoli solistici sono affidati a: Paola Valentina Molinari (Soprano), Anna Bessi (Contralto), Francisco Fernandez Rueda (Tenore) e Fulvio Bettini (Basso) che provengono da specializzazioni accurate nel repertorio barocco e rinascimentale.

L’oratorio Messiah senza dubbio è l’opera più celebre, e di conseguenza più eseguita, del catalogo di Händel. Le origini risalgono all’estate del 1741, quando nel giro di sole tre settimane, tra agosto e settembre, Händel scrisse l’intero lavoro. La struttura ricalcava il modello ormai sperimentato con successo di un tipo di spettacolo sinfonico-corale simile all’opera, a numeri chiusi (recitativi, arie, cori eccetera) e articolato nelle canoniche tre parti.

Fino al Messiah, Händel si era limitato a trattare soggetti ambientati nell’Antico Testamento o temi di natura filosofica e morale. In questo caso, invece, il libretto di Jennens si spingeva più in là, componendo un mosaico di circa ottanta versetti tratti dalla cosiddetta Bibbia di re Giacomo e dal Book of Common Prayer, i testi fondamentali della fede anglicana.

Il 13 aprile 1742 il Messiah fu eseguito per la prima volta a Dublino in un concerto di benefi cenza, e ottenne un successo straordinario.

Le rappresentazioni per fini caritatevoli rappresentano una costante della storia del Messiah e questo carattere ha impresso un marchio indelebile alla storia della sua ricezione.

Le riprese del Messiah furono numerose mentre l’autore era ancora vivo. Ogni volta Handel ritoccava la musica in maniera più o meno significativa, in particolare per quanto riguarda la strumentazione e l’organico dell’orchestra. Di conseguenza esistono numerose versioni della partitura, tutte basate su materiale originale (autografo della partitura, copie usate da Händel per l’esecuzione,

altre copie dell’epoca contenenti musica aggiuntiva eccetera).

Tra le ‘riletture’ maggiormente famose, va segnalata quella richiesta dal barone Gottfried van Swieten a Wolfgang Amadeus Mozart, che apportò significative modifiche all’originale.

L’opera è suddivisa in tre parti: la prima riguarda la nascita di Cristo e la realizzazione delle antiche profezie che annunciano la venuta del Messia per redimere l’umanità; la seconda parte medita sul compimento della redenzione dai peccati attraverso la Passione e la Resurrezione di Cristo; la terza parte esalta la vittoria finale di Cristo che ha sconfitto la morte. Questa struttura tripartita conferisce a Messiah un carattere in alcuni tratti intimistico e meditativo, in altri solenne e celebrativo. L'oratorio prevede l'impiego di quattro voci soliste – soprano, alto, tenore e basso – di un'orchestra con oboi, fagotto e trombe accanto ai consueti archi e basso continuo, e di un coro a quattro e cinque parti. La versione proposta per l’esecuzione è quella dell’edizione Bärenreiter pubblicata nel 1966.

 L’intera manifestazione è patrocinata dal Comune di Cremona e si avvale del contributo e sostegno della Fondazione Arvedi Buschini. E’ realizzata in collaborazione con la Cattedrale S. Maria Assunta di Cremona.

 

ORCHESTRA CREMONA ANTIQUA

Violini Primi                      Gian Andrea Guerra, Silvia Colli, Diego Castelli, Igor Cantarelli

Violini Secondi                  Paolo Costanzo, Rossella Borsoni, Lena Yokoyama, Nicola Bignami

Viole                                Valentina Soncini, Lucia Colonna, Emanuele Marcante

Violoncelli                         Nicola Brovelli, Antonio Papetti

Contrabbasso                    Nicola Barbieri

Oboi                                  Ishizaka Rei, Federica Inzoli

Trombe                              Jonathan Pia, Matteo Macchia

Fagotto                               Anna Maria Barbaglia

Timpani                               Matteo Rabolini

Organo                                Francesco Baroni

Cembalo                             Luigi Accardo

 

CORO COSTANZO PORTA

Soprani                                Anja Begrich, Elena Bernardi, Alessandra Colacoci, Tea Irene Galli, Cristina Greco

                                               Myrta Montecucco, Ilaria Pozzali

 

Alti                                        Elisa Brizzolari, Alessia Camera, Isabella di Pietro, Katarzyna Gladysz, Marina Marchi

                                               Alessandro Simionato, Viola Zucchi

 

Tenori                                  Simon Dognimin Kone, Diego Maccagnola, Leonardo Alberto Moreno,

                                               Daniele Palma, Fausto Saccaro, Roberto Rilievi, Paolo Tormene

 

Bassi                                     Paolo Belli, Oliviero Bosio,  Cristian Bugnola, Guglielmo Buonsanti,

                                               Riccardo Dernini,  Giorgio Marobbio, Gregorio Stanga, Gianpaolo Varani

 

ANTONIO GRECO direttore

Diplomato in Pianoforte, Musica corale e direzione di coro ed in Polifonia rinascimentale, è docente di Esercitazioni Corali presso l’ISSM “Giuseppe Verdi” di Ravenna.

Nel 1993 ha fondato il Coro Costanzo Porta alla cui guida ha vinto premi in concorsi nazionali ed internazionali, ed ha preso parte ad alcune tra le principali rassegne concertistiche italiane, collaborando con i più importanti ensemble strumentali barocchi. Con il Coro ha all'attivo varie incisioni, per le etichette Discantica, Tactus e Sony.

Dal 2004 al Coro si è affiancata Cremona Antiqua, gruppo strumentale specializzato nell’esecuzione del repertorio tardo rinascimentale e barocco, con il quale sono stati eseguiti programmi dedicati a Gabrieli, Monteverdi, Haˆndel, Bach, Schulˆtz, Scarlatti, Pergolesi. Nel 2000 ha fondato, con il sostegno del Centro di Musicologia “W. Stauffer” e il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Cremona, la Scuola di Musica e Canto Corale Costanzo Porta.

Dal 2006 al 2016 è stato maestro del Coro del Circuito Lirico Lombardo, con cui ha partecipato alla messa in scena di oltre trenta titoli del grande repertorio operistico italiano ed europeo.

Ha tenuto Masterclass sul repertorio barocco presso la Scuola dell’Opera di Bologna e presso l’Accademia Rodolfo Celletti di Martina Franca. Collabora ormai da alcuni anni con il Festival della Valle d’Itria, presso il quale ha diretto più volte l’Orchestra Internazionale d’Italia, la OIDI Festival Baroque Ensemble, l’Orchestra della Magna Grecia e il Coro Slovacco di Bratislava in produzioni sacre e profane. Ha diretto “Il novello Giasone” di Francesco Cavalli/ Alessandro Stradella, prima rappresentazione mondiale in tempi moderni (2011), e “L’ambizione delusa” di Leonardo Leo (2013). Entrambe le produzioni sono state trasmesse in diretta su Radio 3.

Nel 2014, alla guida dell’orchestra “1813” del Teatro Sociale di Como, ha diretto Barbiere di Siviglia di Rossini (per la regia di Danilo Rubeca), andato in scena presso il Teatro Nuovo di Milano e presso numerosi altri teatri lombardi e della Svizzera italiana. Nel 2015 è stato chiamato presso l’Opera de Lausanne come maestro del coro per la produzione del Tancredi di Rossini; ha diretto, presso il Festival della Valle d’Itria L’incoronazione di Poppea di Monteverdi ed ha affiancato, in qualità di assistente alla direzione, sir J. E. Gardiner presso la sua Accademia Monteverdiana che ha avuto luogo in Toscana nel mese di luglio. Ad aprile del 2016, per il secondo anno ha partecipato in qualità di cembalista e assistente del maestro John Elliot Gardiner alla prestigiosa Accademia Monteverdiana, che si e’ tenuta presso la Fondazione Cini a Venezia. La collaborazione col M° Gardiner proseguirà nel 2017 con una tournée mondiale delle tre opere monteverdiane alla quale Antonio Greco parteciperà in qualità di clavicembalista del Monteverdi Choir e degli English Baroque Soloists.

Come direttore e maestro del coro ha all’attivo incisioni con le etichette Nireo, Discantica, Tactus, Bongiovanni, Sony. 

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