Cremona, 23 luglio 2020 - Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Fabio Molinari, ha incontrato i dirigenti scolastici delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado per definire le linee guida comuni da adottare in vista dell’avvio della prossima annata scolastica. L’obiettivo è, naturalmente, quello di permettere una ripartenza efficiente nel rispetto delle norme anti-Covid e, soprattutto, in presenza, cercando quindi di ridurre al minimo la didattica online.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, in linea con quanto dichiarato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, non è previsto alcun distanziamento sociale tra i singoli, bensì una suddivisione in gruppi, anche a causa della ristrettezza degli spazi, che inevitabilmente causerà una riduzione dell’orario scolastico. Salvo il contributo economico da parte di enti locali o l’incremento dell'organico del personale docente, il monte ore settimanale (con mensa) che le scuole della provincia adotteranno sarà pari a 25. Chiaramente - qualora non ci potessero essere incrementi di organico - si tratterà di una scelta molto sofferta da parte delle scuole, il cui più grande desiderio rimane quello di offrire un servizio adeguato alle esigenze di crescita dei bambini, ma anche di organizzazione delle famiglie.
SCUOLA PRIMARIA
In merito alla scuola primaria, la linea comune è quella di cercare di assicurare la presenza per tutti i ragazzi ed agevolarne l’ingresso evitando gli assembramenti. Per tale scopo, sarà prevista una tolleranza di circa 15/20 minuti nella prima ora di lezione che permetterà agli alunni di accedere scaglionati alla propria classe, ma pur sempre sotto la vigilanza di un docente che sarà in classe dalle ore 7.55. Il tempo di tolleranza’ potrà essere considerato parte della prima ora di lezione oppure potrà essere rimodulato tramite il margine di autonomia delle singole istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda il monte ore settimanale, il cosiddetto tempo normale non potrà essere inferiore alle 27 ore, mentre il tempo pieno potrà essere ridotto da 40 a 35 ore. In ogni caso tutti i docenti svolgeranno l’orario di servizio previsto dal loro contratto.
SCUOLA SECONDARIA
Diversa invece la linea concordata per la secondaria di primo grado, che si gestirà autonomamente in base agli spazi disponibili e all’interlocuzione con gli enti locali. Tutti i dirigenti presenti hanno sottolineato come la ripresa delle lezioni con tutti gli alunni in presenza debba essere considerata una priorità, invitando le istituzioni preposte a fare il possibile per garantire il diritto allo studio degli studenti della provincia compatibilmente con le normative sovraordinate. Solo nel caso in cui ciò non fosse possibile, per la secondaria di secondo grado è stato convenuto di adeguare temporaneamente la didattica ad una forma mista settimanale, alternando presenza e didattica a distanza; nello stesso tempo si è deciso che le istituzioni scolastiche comunicheranno all'Ufficio Scolastico Territoriale i dati relativi alla provenienza dei propri studenti e che l'Ufficio si coordinerà poi con la Provincia e con l'Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale.
IL COMMENTO DEL PROVVEDITORE
«Sono molto felice che sia stato possibile trovare una comune linea di comportamento fra tutti gli istituti comprensivi della provincia così come è stato fatto per le scuole secondarie di secondo grado. In ogni caso sarà necessario anche un passaggio interlocutorio con l’Agenzia provinciale per i trasporti – ha dichiarato il dirigente Ust di Cremona, Fabio Molinari –. Il mio Ufficio resterà ovviamente a disposizione di tutte le istituzioni scolastiche per qualunque necessità o chiarimento; salvo novità torneremo ad incontrarci dopo Ferragosto. La proposta oraria presentata si riferisce alla attuale situazione della consistenza organica degli Istituti comprensivi statali della provincia: qualora vi fosse un incremento di tale dotazione da parte dell’amministrazione centrale, ovviamente il tempo scuola verrebbe aumentato. Inoltre nel caso alcuni Istituti comprensivi abbiano la possibilità di un incremento orario grazie a risorse proprie o degli enti locali potranno regolarsi in base alla propria autonomia. Le scuole paritarie che dispongano dei necessari spazi per garantire il distanziamento e la presenza di più gruppi nel medesimo ambiente, o di soluzioni ulteriori nel rispetto delle norme, potranno liberamente mantenere il monte ore invariato».