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Cremona. Dal 27 settembre al 2 novembre, Garritani in mostra a Interno 18

La galleria di arte contemporanea Interno 18 inaugura la stagione 2014/2015 con una mostra personale di Debora Garritani

| Scritto da Redazione
Cremona. Dal 27 settembre al 2 novembre, Garritani in mostra a Interno 18

Dal 27 settembre al 2 novembre saranno esposte tre serie fotografiche di Debora Garritani, artista recentemente selezionata per partecipare al XV Premio Cairo (a Milano, presso Palazzo della Permanente, dal 24 al 26 ottobre). Le opere fotografiche costituiscono un’indagine su temi esistenziali, in particolare sugli opposti dualismi, presenza-assenza, memoria-oblio, bene-male, peccato-espiazione. Atmosfere rarefatte, visionarie e oniriche sono popolate da figure femminili spettrali, a volte sospese e fluttuanti, e rimandano all’ineluttabilità della morte, alla necessità di lasciare una traccia del nostro passaggio e al doppio movimento di ascesa e discesa, progresso e regresso. Numerosi sono i riferimenti a episodi biblici e all’iconografia cristiana, con suggestioni d’ispirazione preraffaellita. Anche la scelta della carta cotone come supporto conferma un profondo legame con la tradizione pittorica dell’artista, la cui opera percorre costantemente un crinale di ambiguità visiva, un limbo oscuro in bilico fra l’emersione e l’abisso.

Debora Garritani è nata a Crotone nel 1983; vive e lavora a Milano. Le prima delle tre serie fotografiche, Dove finisce l’arcobaleno, indaga temi quali la nascita, la morte, l’esistenza umana. È dunque rappresentata la vita che fugge, che scorre inesorabilmente, il tempo che incalza e il vivere come “pellegrinaggio” in cui si alternano ombre e luci, cieli tersi e piogge scroscianti, rumore e silenzio, nascite e morti metaforiche. L’acqua in questa serie diventa una sorta di abisso che talvolta beve e inghiotte corpi e forme, spazio-tempo e talaltra riporta a galla, trascina, culla. È un’acqua triste e oscura, gravida del dolore umano, che sembra bisbigliare strani mormorii funebri. Contemplare l’acqua è scorrere, dissolversi, morire, l’acqua offre una tomba a tutto ciò che ogni giorno muore in noi.

The Fall riunisce autoscatti ispirati all’episodio biblico, narrato nel libro della Genesi, della caduta dell’uomo, episodio simbolico importante, perché segna l’ingresso del male nel mondo e l’inizio della decadenza morale e spirituale dell’uomo.

Nihil erit quod non fuit, altra serie si autoscatti, si ispira a un altro episodio biblico: Dio, dopo il peccato originale, condanna l’uomo a sperimentare la fatica, la sofferenza, la malattia e infine la morte. L’uomo precipita dunque sulla terra diventando corruttibile. Il suo corpo giace nudo sulla nuda terra, a significare la sua nuova condizione di caducità, precarietà, impotenza e vulnerabilità e la centralità del corpo nella storia della salvezza. L’ambiente esterno al paradiso è un paesaggio desolato, immerso nella nebbia e nel silenzio del crepuscolo. Un’atmosfera mistica ed onirica, permeata da un simbolismo spesso nascosto, esprime un profondo senso di enigmaticità e di solitudine.

Ulteriori informazioni sono sul sito della galleria, che si trova a Cremona, in Via Beltrami, 18: www.galleriainterno18.it.

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