Lunedì, 20 maggio 2024 - ore 01.37

Cremona Futuro delle multiutility e delle ex municipalizzate. Confronto interessante

Hanno partecipato Antonio Sileo, Natale Carapellese, Simone Uggetti, Gianluca Galimberti, Benito Fiori e Marco Pezzoni

| Scritto da Redazione
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Nodi importanti quelli affrontati da relatori e pubblico all’incontro sul presente e sul futuro delle multiutility e delle ex municipalizzate in Lombardia: da quanto pesa l’amministrazione comunale di Cremona in AEM e nella holding che ingloba l’AEM e cioè in Lgh. Quali le scelte industriali di LGh per quanto riguarda energia, rifiuti, inceneritori, servizi tecnologici ai territori in cui opera. Quali le linee strategiche in questi settori dei Comuni come Cremona e Lodi, azionisti di Lgh.  Quale fusione sia auspicabile o meno con altre grandi holding della Lombardia come A2A.

Antonio Sileo, dell’Università Bocconi e direttore dell’Istituto per la competitività, ha sottolineato come i consumi energetici degli italiani e degli europei sia cambiato in questi ultimi 7 anni, dalla crisi finanziaria ed economica del 2008 , e continuerà a cambiare anche usciti dalla crisi. Se il mercato energetico cambia, anche le Società multiservizio come le multiutility devono cambiare e sapersi innovare.

“ L’innovazione è indispensabile per garantire efficienza e occupazione “ ha sostenuto Natale Carapellese, responsabile regionale energia e ambiente della CGIL “ senza però tagliare i legami con i territori e senza delegare tutto ad una tecnocrazia che anche nel settore pubblico guadagna troppo e non risponde dei propri insuccessi. “  Il sindacalista milanese ha sollecitato il ritorno ad una vera politica industriale ad ogni livello e  ha sottolineato il ruolo fondamentale degli Enti locali nell’orientare le scelte strategiche delle multiutility. “ Le multiutility sono un patrimonio pubblico, sia economico che sociale - ha concluso- devono certo misurarsi con il mercato e fare utili, senza però assumere logiche privatistiche e neoliberiste. A2A sta ricorrendo alla cassa integrazione e da troppi anni creare lavoro non è più una sua priorità”.

Il sindaco di Lodi Simone Uggetti ha proposto una linea dichiaratamente riformista che sappia distinguere competenze dell’Ente Locale e responsabilità del manegement posto alla direzione delle Società di servizio pubblico, anzi di Società per Azioni quali ormai sono le ex municipalizzate. “ Come azionisti di Lgh – ha detto il sindaco di Lodi- siamo interessati a recuperare il ruolo di regia politica verso la holding insieme ai sindaci di Cremona, Pavia, Crema, sapendo distinguere settore da settore. Ci sono settori quali il gas e l’elettricità che vedono la presenza di più soggetti fornitori ed erogatori tra i quali il consumatore può scegliere liberamente. In questo campo la concorrenza è forte e le nostre ex municipalizzate sono spinte ad una efficienza sempre più alta, se vogliono restare sul mercato. Altro campo è quello dell’acqua e del servizio idrico integrato che un Referendum ha consegnato ad una preminente logica di servizio pubblico. Altro settore rilevantissimo è quello della raccolta differenziata dove un Comune ha l’interesse a coinvolgere i propri cittadini al porta a porta e a una fortissima selezione dei rifiuti per arrivare al riciclo e al riuso”.

In una vivace discussione con una parte del pubblico presente in sala Zanoni che chiedeva per le ex municipalizzate un ruolo di maggiore attenzione ai diritti dei cittadini e alle fasce più povere dei cittadini, il sindaco di Lodi ha concluso che questo compito sociale spetterebbe piuttosto al Welfare che all’economia d’impresa e che anche la tutela dell’ambiente ha bisogno di efficienza.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti  che ha ricordato come la nuova amministrazione della città si stia proprio impegnando al recupero di un ruolo politico verso la propria municipalizzata, verso la programmazione della chiusura dell’inceneritore di San Rocco, verso l’unificazione delle reti nel governo dell’ambito idrico provinciale, verso il piano di raccolta differenziata spinta, porta a porta, fino ad arrivare alla tariffa puntuale per cui ogni cittadino pagherà in base a quanti rifiuti indifferenziati produce.

Sulla possibile fusione di Lgh con altre holding della Lombardia, il sindaco di Cremona è stato molto prudente. “ Ci sono settori quali il gas- ha detto Gianluca Galimberti- dove l’economia di scala è decisiva e dove, per l’approvvigionamento sul mercato europeo del gas, una Società spunta prezzi più bassi in base alla propria grandezza e in base al quantità che può acquistare.  Ci sono invece settori quali la raccolta dei rifiuti dove il protagonismo locale è decisivo”.

“ Faremo di tutto – ha promesso infine Gianluca Galimberti – per far contare la democrazia locale dentro le holding di cui siamo azionisti come Comune. Sapendo che tenere aziende sane e con i conti in ordine tra le nostre ex municipalizzate  non è una concessione al mercato, ma la valorizzazione di un patrimonio che è un bene comune, cioè di tutti i cittadini. Se l’AEM ha un buco di bilancio eccessivo, se Lgh è troppo esposta sul piano finanziario, diminuisce la loro capacità sia di stare sul mercato che di innovarsi.”  

Benito Fiori di AmbienteScienze e Marco Pezzoni  di CreaFuturo, che hanno coordinato la serata, hanno posto in particolare ai due Sindaci presenti una precisa raccomandazione: quella di favorire se non di esigere l’apertura di una fase di innovazione industriale e tecnologica dentro Lgh. Se Lgh rimane prigioniera dell’esistente e dei vincoli delle scelte passate, se gli utili principali vengono soprattutto dalla gestione delle discariche, se l’obbligo principale rimane quello di corrispondere garanzie patrimoniali ai 300 milioni di bond emessi sul mercato regolato, allora il rischio è che Lgh non trovi lo spazio e il coraggio per investire sull’economia circolare, sul riciclo e sul riuso dei rifiuti, sul recupero delle materie prime-seconde che sono le piattaforme industriali del futuro. Senza queste innovazioni, Il rischio è che Lgh si aggrappi al mantenimento dell’inceneritore di san Rocco, anzichè avviare il processo del suo spegnimento.    

L’incontro si è svolto Venerdì 15 maggio ore 21 a Cremona

1° foto: relatori Gianluca Galimberti, Simone Uggetti, Antonio Sileo, Natale Carapellese

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