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Cremona: il 15 novembre Antropologos Festival con Marina Grazioli e Lucia Zanotti

Un omaggio, nell'anteprima del Festival, al romanziere Gianni Tortini e al poeta Vincenzo Maris.

| Scritto da Redazione
Cremona: il 15 novembre  Antropologos Festival con Marina Grazioli e Lucia Zanotti

Domani, 15 novembre, alle ore 17:00, presso il Museo del Cambonino, per l’anteprima di Antropologos Festival, Marina Grazioli e Lucia Zanotti renderanno rispettivamente omaggio al romanziere Gianni Tortini e al poeta Vincenzo Maris.

Vincenzo Maris, nativo di Crotta d’Adda e morto nel 1986, fu musicista e poeta. Non vedente, può essere definito con un ossimoro, il poeta della luce. Maris infatti, in tutte le sue poesie, ha “visto” luce e colori attraverso la conoscenza tattile dei polpastrelli, del fruscio del vento sulla pelle, dei rumori, degli odori e attraverso le mani dei compagni che gli hanno permesso di vivere un’infanzia uguale a quella di tutti i bambini.

Amante della sua terra e del suo fiume ha saputo trasmettere l’innocenza di chi non tradisce le proprie origini, oltre ai valori della famiglia, degli amici, degli affetti e della gratitudine. Il libro pubblicato postumo a cura del Comune di Crotta “Questo braccio di fiume…”,di cui si parlerà nella relazione, porta poesie sia in italiano che nel dialetto di Crotta. Queste ultime soprattutto sono capolavori di sintesi, armonia, colori e ricordi, compresa la guerra, espressi in forma musicale, come suonate su tasti bianchi e neri che solo un musicista, e un “vedente” come lui poteva

comporre.

Gianni Tortini,il maestro, essendo stato insegnante appassionato nella scuola elementare per una vita,nasce a S.Daniele Po dove collabora con il pittore di soggetti bucolici”il pittore rurale”,Elvino Montagna, che mette su tela le parole dello scrittore. Amante profondo della sua terra, della pianura padana,del lavoro dei campi che non si ferma mai, per cui davvero per il contadino non viene mai sera, della vita in cascina, Tortini ne scrive in un

romanzo di formazione intitolato “Dove non viene mai sera” premio “Terra e vita “pubblicato da Edagricole nel 1981, poi tradotto in giapponese con il titolo “Addio”. Fa seguito un secondo romanzo,”Il candeliere d’ottone”,anch’esso pubblicato in giapponese,saga dell’antica vita rurale che segue il protagonista nella sua evoluzione e nel primo impegno politico delle rivendicazioni sindacali al tempo di Togliatti.

Due voci della cultura del territorio da riscoprire e da rivalutare.

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