Domenica, 28 aprile 2024 - ore 21.53

Cremona Il sottopasso di via Brescia doveva essere concepito come ciclo-pedonale e basta di Beppe Carletti

Sul sottopasso di Via Bresca, la polemica sembra infinita. A volte emerge il buon senso altre invece di tutto e di più. Riportiamo di seguito un interessante intervento di Beppe Carletti (già amministratore di navigata esperienza) che nel merito richiama tutti alla razionalità.

| Scritto da Redazione
Cremona Il sottopasso di via Brescia doveva essere concepito come ciclo-pedonale e basta di Beppe Carletti

Beppe Carletti , fra le tante osservazioni sottolinea: ‘Il sottopasso di via Brescia doveva essere concepito fin da subito come ciclo-pedonale e basta. Difendere il progetto di viabilità ordinaria del sottopasso di via Brescia come ha fatto e come si ostina a fare l’attuale minoranza non ha alcun senso, né politico e né tanto meno tecnico; pensare infatti di far passare il traffico veicolare in corsie di m 2,20 poste in un tunnel murato è impossibile, sempre che si voglia garantire un minimo di sicurezza.

Contesto però alla pari anche le scelte della nuova amministrazione che, per cercare di non far diminuire il contributo regionale, ha deciso di fare le cose a metà: costruiamo un sottopasso come la Regione lo intende per far passare le macchine, poi ci facciamo una pista ciclopedonale faraonica così vediamo di salvare capra e cavoli; e allora cosa abbiamo fatto?

Abbiamo costruito in un punto geologicamente delicatissimo, un sottopasso ciclo- pedonale molto più ampio del necessario, con una spesa enormemente superiore al necessario, con un impatto estetico pessimo e con l’ovvia richiesta della Regione di restituzione di parte dei contributi. E non mi si dica però che tutto questo ha migliorato la vivibilità del quartiere, vorrei che qualcuno passasse da via Gallazzi e dintorni per poter notare la splendida tavolozza di colori che interseca sull’asfalto strisce bianche, gialle, orizzontali, verticali, oblique, cordoli di ogni sorta, parcheggi larghi al massimo 185 cm, banchine per gli utenti dei bus di 20 metri che si potrebbero riempire solo con gli utenti di un anno intero, non di una corsa, oppure la rotonda su via Brescia, il tanto osannato biscotto da cui i bus non passano (basti vedere i segni dei pneumatici che tagliano a metà la rotonda).

Poi ci sono le piste solo ciclabili che si allargano enormemente e poi si riducono miseramente proprio quando diventano anche pedonali, e vanno sotto ogni standard di legge e di sicurezza nel sottopasso di via Persico, perché se, come dice l’assessore, la pista di via Brescia non è enorme ma solo negli standard di legge, non si capisce come poter definire quella del sottopasso di via Persico, che è larga la metà e dovrebbe ospitare pure pedoni e carrozzelle! Insomma, mi auguro che la coalizione di maggioranza abbia una posizione forte nei confronti di chi continua a predicare la bontà

del traffico veicolare nel sottopasso di via Brescia, ma pur continuando a sostenere l’attuale coalizione, non posso nascondere i gravi errori politici e amministrativi nella gestione dei lavori del comparto San Bernardo.

Beppe Carletti (Cremona)

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