Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 13.39

Cremona Il Teatro Ponchielli ha necessità di essere rilanciato. Abeni propone un’assise cittadina

Fatti salvi i livelli di autonomia gestionale, si dovrebbe puntare su un programma coordinato delle attività culturali e di spettacolo. Tenendo conto dei problemi chela pandemia porrà anche quando, augurabilmente, cesserà l’emergenza.

| Scritto da Redazione
Cremona Il Teatro Ponchielli ha necessità di essere rilanciato. Abeni propone un’assise cittadina

Cremona Il Teatro Ponchielli ha necessità di essere rilanciato. Abeni propone un’assise cittadina di competenze e passioni.

Egregio direttore, in tempi come questi–in cui le buone notizie non abbondano –quando ne appare una di segno positivo (anche se non eclatante)merita di essere sottolineata. È il caso di quella apparsa su proposito del bilancio del Teatro Ponchielli, che evidenzia un avanzo di gestione(seppure non rilevantissimo). Un risultato che - con i chiari di luna che si vedono nella vita dei teatri- vale la pena di valorizzare.

Avendo ben presente chela situazione che si prospetta per il prossimo futuro sarà difficile da gestire in rapporto alle nuove problematiche derivanti dalla pandemia del Coronavirus. Difficile, ma che può costituire anche l’occasione per avviare nuovi discorsi e percorsi nella vita del nostro teatro, per i quali sarebbe bene che prendesse corpo un coinvolgimento –assieme agli organi istituzionali –della città nelle sue varie componenti (culturali, economiche, sociali).Penso, ad esempio, alla convocazione di un’assise sulla vita teatrale cremonese, che prenda in considerazione l’ipotesi di realizzare un sistema fra le realtà teatrali cittadine (Ponchielli, Filo, Monteverdi, Auditorium Giovanni Arvedi).

Fatti salvi i livelli di autonomia gestionale, si dovrebbe puntare su un programma coordinato delle attività culturali e di spettacolo. Tenendo conto dei problemi chela pandemia porrà anche quando, augurabilmente, cesserà l’emergenza.

Una programmazione che –intrecciando i livelli qualitativi con il contenimento dei costi–dovrebbe trovare più ampi spazi per le presenze di significativi gruppi e complessi cremonesi.

Una programmazione che parta anche da un’attenta disamina delle tradizionali stagioni per vedere quali correttivi possa apparire necessario apportare. In un teatro di importante tradizione musicale qual è il Ponchielli è sufficiente l’effettuazione della stagione lirica, senza che per il resto dell’anno visiano significativi appuntamenti con il melodramma? La presenza all’interno del circuito regionale Opera Lombardia è l’unico orizzonte che ci è consentito di vedere? Si approssima la scadenza del contratto con la Sovrintendente. Al di la della scelta che si compirà, il CdA, oltre alla scelta della persona, saprà porsi nella condizione di proporre un’idea di programma che tenga conto delle nuove esigenze poste dalla situazione? Un teatro di importanza riconosciuta come il Ponchielli può fare a meno di un direttore artistico? Se si affermasse l’idea di un sistema teatrale cittadino, dovrebbe avere una direzione artistica unica. Intendo semplicemente sottolineare che il rilancio dell’attività teatrale cremonese dovrà avvenire in un contesto nuovo, per affrontare il quale sarà importante l’impegno del Consiglio di Amministrazione, del Sovrintendente, ma sarebbe anche più importante, decisivo ottenere l’apporto convinto, appassionato –attorno al suo teatro - della città nelle sue varie componenti. A Cremona, passione e competenze non mancano. Ecco perché l’idea di un’assise andrebbe essere seriamente presa in considerazione.

Evelino Abeni Cremona

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