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Cremona Luciano Pizzetti ricorda Anna Rossi: 'Protagonista in prima persona all’interno di una comunità'.

Lo scorso sabato 5 ottobre si sono svolti i funerali di Anna Rossi. Nella saletta del commiato del Polo della Cremazione di Cremona l’On Luciano Pizzetti ha l’ha ricordata così.

| Scritto da Redazione
Cremona Luciano Pizzetti ricorda Anna Rossi: 'Protagonista in prima persona all’interno di una comunità'.

Cremona Luciano Pizzetti ricorda Anna Rossi: 'Protagonista in prima persona all’interno di una comunità'.

Lo scorso sabato 5 ottobre si sono svolti i funerali di Anna Rossi. Nella saletta del commiato del Polo della Cremazione  di Cremona  l’On Luciano Pizzetti  ha l’ha ricordata così.

Carissima Anna, tocca a me portarti il saluto per il tuo ultimo viaggio.

Mi rattrista e mi onora.

Non so dire come mai, tempo fa, sia scattata una scintilla di reciproco affetto che non si è più spenta. Da parte mia vedevo in te una persona acuta, gentile, mite. Sempre protesa all’incontro e mai allo scontro. Che rendeva bella la politica nonostante le asprezze.

Ti porto questo saluto riconoscente anche a nome di Evelino Abeni e Giuseppe Azzoni, amici e compagni di una vita che con te sono stati protagonisti della Sinistra cremonese. Di tante battaglie di libertà e per i diritti dei più deboli e svantaggiati.

Basterebbero pochissime parole per salutarti Anna: purtroppo se ne va una gran bella persona. Un “modello” come mi ha detto poco fa il dott. Calza.

Hai dato tutta te stessa per una buona causa. Aiutare gli ultimi, le persone con meno diritti e meno opportunità. Animata da sentimenti e valori positivi che sono la cifra di tutta la tua vita.

Carissima Uli, tu prima di ogni altro sai quanto Anna fosse una donna straordinaria.

Elegante e ricca. Elegante verso il prossimo, con una straordinaria capacità di ascoltare. Ricca dentro di straordinaria sensibilità.

Le sei figlia e le eri amica, in un rapporto stretto di comunanza tanto bello quanto raro da vedere.

Come te lo sapeva tuo papà Giuseppe. Garoli per tutti, anche per voi. Perché a quel tempo nella feconda comunità del PCI il cognome rappresentava il tutto. Oggi discutiamo del noi e dell’io con scarso sentimento. Allora il cognome li conteneva entrambi. In un crogiolo di persone e ideali che ha dato vita a una comunità eccezionale. Cambiando la storia per donne e uomini, rendendola migliore.

Garoli era un dirigente politico di primo livello. La Rossi non era da meno. Con la sua personalità, con la sua intelligenza. Non era facile allora stare al fianco di un dirigente maschio. Anna lo ha fatto con amore, brillando di luce propria.

Era una dirigente politica a tutto tondo. Con la capacità di convincere senza imporsi.

In una bella lettera Giuseppe Azzoni scrive: “Un ricordo personale riguarda il mio primo comizio agli inizi del lavoro nell’apparato della Federazione Comunista. Fu a Casanova del Morbasco, mi pare nel 1961. Non mi sentivo all’altezza e non volevo farlo. Lei mi rassicurò e mi convinse. Mi accompagnò con la macchina e mi presentò.”

Ecco, questa è Anna. Dirigente non supponente che ti prende per mano e ti accompagna.

Con quel misto di determinazione, umanità, acume ha fatto molte cose nella vita. Ha condotto tante battaglie per i principi in cui credeva, per le persone che avevano bisogno.

Dirigente sindacale. Dirigente del PCI, responsabile delle donne comuniste. Responsabile dell’Unione Donne Italiane. Consigliere Comunale a Cremona per ben tre mandati, dal 1965 al 1980. Presidente dell’Ente Autonomo Asili Infantili.

Si è impegnata ed ha combattuto per la parità di genere che allora si chiamava emancipazione femminile.

Ha seguito con curiosità e a volte disappunto le traversie del suo mondo politico. Dal PCI in poi. Sempre guardando con disponibilità al nuovo anche se non la convinceva del tutto. Sino al PD.

In un tempo di lotta politica che spesso sfocia oltre misura in rancori personali, occorrerebbe avere sempre a mente Anna. Combattiva ma mai faziosa, sempre alla ricerca di un trattino che unisca anziché di una barra che divida. Disinteressata e altruista come pochi.

Evelino Abeni in una bella testimonianza scrive: “Ero un ragazzo quando cominciai a sentir parlare, seppure fosse molto giovane, di Anna Rossi quale dirigente del Partito Comunista e dell’Unione Donne Italiane, soprattutto attraverso i racconti di mia madre, anche lei attivista di queste organizzazioni. Nel tempo quella giovane dirigente divenne una delle icone non solo del PCI ma della sinistra cremonese. Per tutti era “la Anna Rossi”.”

E ricordandone l’impegno istituzionale Abeni scrive ancora: “Anna è stata una presenza importante nel condurre la battaglia per l’istituzione dei Consigli di Quartiere, l’elezione nel 1977, con il successo del PCI, segnò uno dei momenti più importanti della vita politica cremonese.”

Così era Anna. Protagonista in prima persona all’interno di una comunità.

Argomentava con passione e logica al tempo stesso. Senza alzare mai la voce. Era autorevole con fascino.

Aveva una grande umanità.

Dopo la morte di Garoli si è dedicata anima e corpo al Tribunale dei diritti del Malato.

Ha concorso a farlo nascere. Era una sua creatura a cui si è dedicata fino all’ultimo, senza rivendicare mai alcunché. Generosa e schiva.

Un’umanità che ben traspare ancora dalla lettera di Giuseppe Azzoni: “Prima ancora del ricordo politico mi viene quello umano, fortissimo, nei frangenti della malattia della mia Elettra: ebbi indimenticabile sostegno morale ed anche pratico da lei che aveva vissuto il consimile dramma di Garoli.”

Un’umanità che si è manifestata, senza risparmiarsi, nell’accompagnare la malattia di Renzo Antoniazzi e di sua moglie Lina. Belle le semplici parole del loro figlio Claudio, che ieri le ha scritto “Ciao mamma Anna”.

Un cuore davvero grande che l’altro ieri ha cessato di battere per una caduta traditrice.

Anna era giovane nonostante la bella età.

Era giovane nel portamento. Era giovane nelle amicizie. Era giovane negli interessi.

Era curiosa, le piaceva scoprire. Ha girato il mondo, come testimonia il bell’album di viaggi che Palmiro Donelli ha costruito per lei come ultimo regalo.

Uliana mi ha fatto vedere una foto di Anna ad agosto, al Lago di Ledro: uno spettacolo di vita.

Ogni mattina si recava al lavoro, come giovin donzella, nello studio di Uliana. Intratteneva, seguiva, ordinava. Mai corrucciata. In un rapporto bellissimo coi giovani colleghi di studio.

Anna amava la vita. Ha passato momenti difficili ma amava la vita. E amava Uliana.

Questi giorni sono stati difficili per te Uli. C’è il nostro grande affetto, certo, ma l’affetto più grande ti mancherà.

Serviranno tempo e forza d’animo e anche una bella memoria per ricordare una grande mamma e una grande amica.

Anna hai vissuto sempre con grande dignità e nella tragedia ti sei spenta con grande dignità.

Mi mancherai sul serio.

Mancherai a tanti.

Hai raggiunto il tuo Garoli, riposa con lui.

Addio Anna. Ti salutiamo con mestizia ma nella gioia del ricordo che ci lasci e che custodiremo prezioso nella mente e nel cuore.

Luciano Pizzetti, un amico riconoscente

Cremona, 5 ottobre 2019

 

 

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