Martedì, 23 aprile 2024 - ore 12.17

Cremona 'Porta Mosa era un Porto' di Daniele Disingrini

Il gioco di parole stavolta cade a proposito. La nostra Porta Mosa, secondo la mia teoria, era un varco portuale attraverso il quale passavano e uscivano le merci dalla città.Sono giunto a questa mia opinione valutando molti fattori, indizi che possono portarci ad alcune congetture.

| Scritto da Redazione
Cremona 'Porta Mosa era un Porto'  di Daniele Disingrini

Innanzitutto la posizione della città rispetto al fiume. Già nell'antichità romana Cremona doveva possedere un porto! Impossibile che la "capitale del Po" non potesse avere un approdo, un molo al quale attraccavano le barche.

E' come pretendere che la città di Genova non debba avere un porto!

Sicuramente, da qualche arte, un porto, anche di piccole dimensioni Cremona deve averlo avuto. Un imbarcadero, un molo di legno, presso qualche porta la nostra città deve pur averlo avuto.

Due possibilità c'erano: la Porta Po e Porta Mosa gli unici varchi nella muraglia che davano sul fiume. Ammettiamo pure che fosse all'uscita di Porta Po (vecchia).

Poichè per raggiungere la riva del fiume si dovevano percorrere trecento metri circa, esisteva un passaggio su pali, delle passerelle che raggiungevano il fiume, dove attraccavano le barche. Se consideriamo questa possibilità, questo attracco doveva essere in Via del Sale, esattamente dove adesso c'è l'imboccatura a Via Vecchia, nel parcheggio del supermercato Coop.

Un passaggio così "lungo" per accedere alla città era ovviamente in balia dei predoni e delle continue guarnigioni di militari che passavano da Cremona. Un approdo quindi insicuro.

C'era quindi l'altra Porta, Porta Mosa, che era molto più vicina alla riva del fiume.

Attraverso questa porta, che era sempre presidiata da guardie e da dazieri, entravano nella nostra città i rifornimenti di ogni tipo, da quelli alimentari al legname, tutto quello che poteva essere trasportato via acqua. Perché non dobbiamo dimenticare che nel medioevo il nostro Po era l'autostrada più importante di tutt'Italia. A quel tempo le strade erano pericolose, per scendere a Venezia si usava il Po.

Cremona, sorta sul fiume, doveva privarsi di un porto? Non doveva usare l'autostrada più veloce esistente in quel momento? Non aveva diritto ad avere un casello autostradale comodissimo, di entrata-uscita veloce al riparo delle incursioni? Questa è la ragione di una doppia porta, diversamente da tutte le altre 4 che invece ne avevano una sola.

Ecco perchè asserisco che il porto di Cremona doveva essere a Porta Mosa.

Un porto difficile, perchè in quel punto il fiume aveva buttato giù diverse volta la muraglia.

Un porto difficile anche perchè spesso succedeva l'effetto contrario, si insabbiava, ed era necessario scavare di nuovo il canale di accesso e rifare i moli di legno.

Oltretutto il fiume tendeva ad allontanarsi. Ecco perchè la porta è stata chiusa e riaperta in continuazione, come adesso, che nello stato di rudere in cui si trova, conserva ancora l'ultima tamponatura dell'apertura che dà in direzione del fiume.

Se consideriamo che accanto sorgeva una grande torre alta circa trenta metri, possiamo dire che fosse un varco di controllo degli spostamenti fluviali che c'erano sul fiume.

In un recente studio sul luogo ho trovato indizi importanti. Sotto edere che vi erano cresciute sopra ho scoperto due attracchi in marmo che fuoriescono dalla muratura. Erano probabilmente due appoggi dell'imbarcadero di legno o due ancoraggi per corde.

In quel punto, davanti alla porta, l'acqua doveva essere piuttosto bassa, paludosa. In alcuni tempi, ma poteva essere anche vorticosa in altri tempi. Una porta difficile, con un porto difficile, che doveva vivere con i capricci di un fiume.

Fonte Gruppo Facebook ‘ Cremona Ancor’ 

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