La cosa più importante che vogliono da noi i politici è una garanzia di buon operato riguardo i nostri interventi, e cioè che non saranno dei danni più che delle migliorie.
Paura comprensibile, subito fugata dai nostri proponimenti.
I lavori iniziali saranno di "prova". Cioè il Comune ci permette l'intervento di riordino ma controllerà il nostro operato.
Inoltre si è messo in chiaro anche la metodologia d'intervento, cioè si opererà su porzioni piccole della struttura, ad esempio si incomincerà con una porzione del cortile del chiostro, un quarto circa della superficie, dove saranno asportate le erbe e sarà riportato l'antico acciottolato che c'è sotto un strato di terriccio.
Oltretutto questa zona è molto sicura, cioè non ci saranno pericoli del tipo "pietra che cade sulla testa," per cui il comune si sente "al sicuro" per eventuali infortuni che potrebbero accaderci.
Quindi una politica di "piccoli passi" e siamo sicuri che non deluderemo il comune.
Quindi tenetevi pronti per un prossimo avviso di convocazione sul luogo.
Prima dobbiamo però formare una associazione, legalmente riconosciuta, e di questo è specialista l'architetto Garioni, che già da domani si muoverà per crearla.
Daniele Disingrini ( Cremona Ancor)