Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 03.21

Dati sull'occupazione: una sassata | G.Torchio

| Scritto da Redazione
Dati sull'occupazione: una sassata | G.Torchio

Occupazione e ruolo attivo della provincia Interviste Cattaneo e Sbarufatti
I dati denunciati nelle interviste dei sindacalisti Cattaneo (Fim) e Sbarufatti (Ust Cisl) sono una vera sassata per gli accademici della politica ed un pugno nello stomaco a quanti si ostinano a non tenere conto della realtà. I dati riferiti sono assai preoccupanti e rincorrono le stesse dichiarazioni del presidente Napolitano quando afferma che bisogna intervenire sulle poitiche del lavoro e sugli ammortizzatori sociali.

L'analisi del dato Cremasco, forse con la sola eccezione di settori importanti per i quali, però, non sembra decollare l'atteso distretto industriale della Cosmesi benché il "Polo" abbia da tempo richiesto uno sforzo vincente sul fronte dell'offerta formativa, con le aziende pronte ad assorbire determinate figure. La crisi denunciata manifesta l'incancrenirsi di una situazione nota da tempo e precipitata rovinosamente negli ultimi due-tre anni.

Il "polo della meccanica",con sede a Castelleone ma sviluppato in tutto il Cremasco e Provincia come i provvedimenti previsti dal Patto dello Sviluppo, voluto ai tempi della mia presidenza e fatto cancellare letteralmente dai siti dall'amministrazione Salini, sono rimasti al palo o lettera morta ed a poco vale affermare, come per il "polo della meccanica", che qualcuno eccelle quando la media tira, invece, fortemente all'ingiù.

A più riprese il Cremasco, con il suo dinamismo dovuto anche alla vicinanza all'area metropolitana milanese, ha chiesto concretamente di intervenire, anche con la convocazione di "tavoli" o di veri e propri "stati generali" dell'ecomonia e del lavoro.La questione ha riguardato crisi di settore come l'edilizia e le costruzioni che, nel Cremasco, hanno mietuto e mietono tuttora centinaia di vittime, anche per l'insipienza del "piano cave", riduttivo, ma soprattutto, assai tardivo a livello di approvazione regionale.

Cava Alberti a S.Bernardino, De Poli a Rivolta nel settore cave e primarie aziende nelle costruzioni sono sì legate a vicende di crisi internazionale ma da noi sono costrette a scontare altri pericolosi fattori di difficoltà legate alla burocrazia ed alla visione miope di politici sempre in ritardo.

Così per gli altri settori come il metalmeccanico, il tessile superfluo, i tecnologici e l'edilizia. E' stato detto del mancato decollo del polo industriale da 1,5 milioni di metri alla Tencara di Pizzighettone e ricordato come la regione abbia cancellato tutte le risorse accantonate per le politiche di sviluppo del nostro territorio, dal versante del polo di sviluppo, al Canale Navigabile ed all'idrovia, per non parlare delle difficoltà della Paullese

La governance regionale e locale ha perso quasi tre anni a cavalcare politiche aggressive del territorio e perdenti come la cava di Caravaggio o la discarica di amianto di Cappella Cantone o la centrale a carbone di Tencara. Ora dovrebbe ripiegare ed aprire una fase concreta di attenzione, partendo proprio dal Cremasco, area cerniera con il milanese ed i più importanti distretti produttivi lombardi.

Dopo l'archiviazione degli strumenti individuati dalla mia giunta, condivisi dal territorio in tutte le sue espressioni economiche e sindacali ed approvati dalla Regione (AQST e Patto per lo Sviluppo), compreso il piano d'area con la bassa bergamasca e quello col lodigiano, è venuto il momento da parte della Provincia di operare un salto di qualità con un piano concreto ed operativo che continui e migliori le intese con la Camera di Commercio e le banche per interventi di anticipo della Cassa Integrazione Guadagni, individui risorse per gli investimenti magari anche con
alienazioni e guardi a politiche attive per il lavoro.

Da quasi un anno, confermano i sindacati, la Provincia ha sottoscritto un protocollo con ben 21 associazioni e sigle sindacali per le "politiche attive e passive del lavoro" e verrebbe da chiedersi se il tutto è stato archiviato nell'accademia dei discorsi flautati ma del tutto inoperosi.

Eppure l'assessore Paola Orini aveva detto di crederci e sindacati e associazioni pure. Ma a Crema non si è vista manco la traccia di riunioni di questa "cabina di regia" mentre le crisi incalzano, la disoccupazione incombe e la politica nostrana sembra baloccarsi sui massimi sistemi.

Penso a politici del territorio come Patrini, Maroli e Zanini che hanno ben conosciuto il mondo del lavoro e si sono battuti per lo sviluppo del cremasco e della provincia. Mi domando cosa direbbero di fronte a tanto abbandono ed incuria, proprio nel bel mezzo di una crisi così profonda e generalizzata che stringe la gola e fa battere i denti. 
Dopo le interrogazioni sul piano cave, sulle difficoltà occupazionali nel settore edilizio e sull'Arespan di Agnadello nei prossimi giorni presenterò un'iniziativa consiliare per convocare gli "stati generali dell'economia del lavoro" del Cremasco, in attesa di una Conferenza Provinciae, oggi oltremodo necessaria, stante la grave crisi.

Giuseppe Torchio
Consigliere Provinciale
Lista Civica

1413 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria