Sabato, 27 aprile 2024 - ore 01.24

Degli Angeli - Ats non pubblica dati mortalità Covid, nelle Rsa cremonesi

Uno studio certifica i dati impressionanti della mortalità per Covid nelle Rsa cremonesi.

| Scritto da Redazione
Degli Angeli - Ats non pubblica dati mortalità Covid, nelle Rsa cremonesi

Degli Angeli - Ats non pubblica dati mortalità Covid, nelle Rsa del cremonese 11 volte più alta

Uno studio certifica i dati impressionanti della mortalità per Covid nelle Rsa cremonesi.

Degli Angeli (M5s Lombardia): “Nella prima fase rischio di morte 11 volte in più. Lo studio tenuto nel cassetto da Luglio”

“Nelle Rsa di Cremona e Mantova la mortalità da Covid è stata undici volte superiore alla media della popolazione anziana, ma Ats Valpadana non ha pubblicato i dati della ricerca epidemiologica, nonostante i dati fossero noti già da luglio. È inammissibile”. A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5s Lombardia.I dati parlano chiaro, tant’è che l’ultimo lavoro svolto dall’Osservatorio Epidemiologico dell’ATS Val Padana, diretto dal dott. Paolo Ricci, è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Epidemiologia e Prevenzione.

“Il lavoro svolto - spiega Degli Angeli - ha confrontato la mortalità degli ospiti delle RSA prima e durante la pandemia da Covid-19. Nonostante la direzione ATS abbia preferito trattenere per  mesi nel cassetto il progetto, quello che è stato possibile apprendere è impressionante: “Nel cremonese la forbice del rischio di morte tra il dentro e il fuori una RSA si è allargata, passando dalle 6/7 volte in più pre-pandemia, alle 11 volte in più durante la pandemia”.

Per il consigliere Degli Angeli, quando i numeri della strage all’interno delle RSA sono noti e oggetto di inchieste della magistratura da mesi, la domanda sorge spontanea: “Come mai questo studio, disponibile dallo scorso luglio 2020 non è stato diffuso prima? C’è forse il timore nell'ammettere il fallimento di un sistema sanitario che ha abbandonato le RSA a se stesse, come dichiarato anche dagli stessi direttori delle Rsa nei diversi questionari e nelle diverse interviste?”.

Numeri alla mano, nel primo quadrimestre 2020 a Cremona i morti della popolazione fuori RSA sono 1.339. Quelli della più piccola “popolazione istituzionalizzata” dentro le RSA sono invece 1.214. Per quanto riguarda Mantova questa distanza rimane maggiore: 1067 morti fuori RSA, contro i 723 morti dentro RSA. “Sono numeri - spiega Degli Angeli - che non vanno letti in ordine di grandezza matematica. Quello che purtroppo colpisce è come un piccolo sottogruppo di popolazione anziana ricoverata in RSA, che rappresenta soltanto il 7% del totale, competa per mortalità con la ben più grande parte di popolazione anziana di pari età, la quale rappresenta invece il 93% del medesimo totale”.Sottolinea Degli Angeli: “Ho già depositato diverse interrogazioni alla giunta Fontana, per comprendere lo stato dell’arte sull’avanzamento dello studio epidemiologico di Cremona, giunto ad una situazione di immobilità. È un peccato - precisa -, visto che questa progettualità ha già evidenziato quanto utile sia uno studio verso questa direzione”.

In tal senso Degli Angeli aggiunge: “Che capacità di controllo e monitoraggio ha la struttura pubblica nei confronti delle RSA? Oltre al controllo burocratico e sanzionatorio quali azioni proattive e di supoorto ha avuto la Sanità regionale nel confronto delle Residenze?”.

Domande, quelle del consigliere Degli Angeli, per le quali si è detto preoccupato, ma soprattutto stupito del ritardo della pubblicazione, nonostante si trattasse di uno studio epidemiologico analitico, basato su dati reali.Oltre ai commenti di disappunto, il consigliere Degli Angeli ha deciso di muoversi nel concreto: “Sono motivato - spiega - a chiedere all’Assessore Moratti, tramite una interrogazione scritta, se il suo Assessorato fosse o meno a conoscenza di questo studio. Soprattutto voglio comprendere i timori e le ragione della mancata divulgazione pubblica da parte di ATS, dei risultati tanto attesi di questo importante studio. Uno studio - sottolinea Degli Angeli - i cui dati, per interesse scientifico, vanno ben oltre il nostro territorio”.

Conclude Degli Angeli: “Chiederemo inoltre che questo studio diventi patrimonio della commissione d'inchiesta sulla sanità lombarda, per i fatti avvenuti durante la prima ondata covid”.

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