Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 17.07

Denti. Lotta alla precarietà del lavoro

| Scritto da Redazione
Denti. Lotta alla precarietà del lavoro

Le proposte concrete combattereranno la precarietà nel mondo del lavoro
La disoccupazione, che ha nel nostro paese percentuali
non dissimili dalla media europea, segna valori più alti
per i giovani tra i 20 e i 29 anni. Fermo restando che solo
lo crescita può dare risposte efficaci e durature c’è da
chiedersi seriamente che peso abbia nelle distorsioni e nelle
iniquità l’assetto dualistico e per di più frammentato del
nostro mercato del lavoro, nel quale, come è stato efficacemente
descritto, i non garantiti assediano la cittadella, di
coloro che sono, o si ritengono, garantiti. Ma l’esistenza di
due e più modalità contrattuali, di cui alcune meno costose
o più vantaggiose per il datore di lavoro porterà fatalmente
ad accrescere l’utilizzo dei contratti meno favorevoli
per i lavoratori. Per non parlare delle partite IVA che andrebbero
rigorosamente limitate a chi esercita una vera
attività professionale. Il problema della precarietà non
solo è grave ma è destinato ad aggravarsi nel tempo, soprattutto
in assenza di tassi significativi di sviluppo, perchè
sarà inevitabile che la moneta cattiva ( minori oneri,
minori diritti, maggior flessibilità e alta precarietà) scacci
almeno in parte la moneta buona (retribuzioni più ele-
vate e relativa garanzia di stabilità d’impiego). Senza entrare nel dettaglio
di un progetto assai articolato che ha indicato Pietro Ichino si coglie
in questa occasione sottolineare la necessità di perseguire con
determinazione
e rapidità l’obbiettivo della ricomposizione in termini unitari della
frammentazione di tipologie contrattuali che caratterizza l’attuale mercato
del lavoro. L’ipotesi si regge su un ragionamento semplice e condivisibile:
se si vuole ridurre la precarietà occorre che per il futuro esista
sostanzialmente una sola modalità
contrattuale, sia pur nelle sue articolazioni,
che garantisca ai futuri nuovi assunti una condizione complessiva
certo meno favorevole di quella di cui dispongono oggi i garantiti ma
ben più vantaggiosa di quella riservata oggi ai precari (basti pensare a
pensioni
e tutela del reddito).
 Questo progetto dovrà essere accompagnato
da un sistema più organico di politiche attive del lavoro e di ammortizzatori
sociali gestiti dagli enti bilaterali.
Governo e forze politiche, a maggior ragione coloro che si richiamano ai
valori del riformismo, non possono tacere su queste proposte se intendono
seriamente affrontare il fenomeno del precariato senza rifugiarsi in
soluzioni assistenziali ormai non più percorribili.

Cordialità Sergio Denti  pensionato

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