Dopo la vittoria di Renzi alle Primarie , quale PD? Di Gian Carlo Storti
La partecipazione di ‘solo’ 1800mila cittadini alle primarie del PD dimostrano che il perimetro politico di questo partito , negli ultimi anni, si è notevolmente ridotto, basti pensare al 40% delle europee ed al 27-28% che indicano i sondaggi ora. E dopo la vittoria di Renzi come sarà il PD?
Ho letto questa dichiarazione di Onorio Rosati ( Consigliere Regionale Lombardo PD ) : ‘Ha vinto in modo netto ed inequivocabile dentro una comunità, il Pd, che ha ridotto il proprio perimetro, tra scissioni e abbandoni. Ora sta a lui decidere. Se fare un Pd a sua immagine e somiglianza oppure se dirigere un Partito unitario e plurale. Le sue scelte, determineranno anche le scelte di altri. La legge elettorale e il segno politico delle eventuali future alleanze saranno il primo banco di prova’.
Ora sembra che Renzi, così dicono i giornali stamane, abbia scelto per la riforma elettorale di avanzare la proposta del sistema tedesco, proporzionale con lo sbarramento del 5%.
Un autorevole esponente nazionale del PD , con il quale ho parlato nei giorni scorsi, sostiene che il modo per uscire dalla attuale ‘paludosa ‘ situazione sia quello di introdurre un sistema elettorale a doppio turno ( modello francese) che ‘impedirebbe inciuci’.
Ora se la scelta del modello tedesco fosse quella approvata eviterebbe al PD di scegliere prima con chi stare e rimanderebbe a dopo le scelte politiche per le future alleanze di Governo.
Questo significa che il PD deve puntare a rimanere il primo partito. Bene. Renzi così potrebbe puntare ad essere incaricato come primo ministro e tentare di formare un governo. Con chi?
E’ facile che si riproponga il problema di un’alleanza con Forza Italia. Ma a quel punto nel PD si ricomincerebbe da capo.
Non vedo all’orizzonte un mare tranquillo.