Con le ormai imminenti dimissioni di Napolitano, sarà Renzi che dovrebbe colmare il vuoto di potere, per fortuna condizionato dal Presidente del Senato Grasso che, ufficialmente, sostituirà Napolitano nell’esercizio del potere di firma. L’ombra sempre più buia di Berlusconi si ritroverà così nella migliore condizione per svolgere al meglio il suo gioco di sempre, che consiste nel nascondersi nella sua stessa ombra, lanciando segnali inequivocabili; segnali che colpiscono le antenne sempre accese di Renzi, pronto a diventare esecutore di ordini che non appaiono ufficialmente.
Si tratta di quindici giorni che saranno travagliati per la selezione dei candidati che corrispondano ai desiderata non ufficialmente espressi dall’ombra.
Il problema si presenterà con tutte le caratteristiche dell’incognita, in quanto risulterà indispensabile innanzitutto l’eliminazione di nomi “non graditi” ai pochi, facendoli, però, apparire come scelte oculate, al fine di garantire una unità di intenti, che unità non sarà mai fin tanto che a dirigere il balletto dei nomi sarà il medesimo personaggio privato di ogni potere civile e politico, privato del diritto di voto attivo e passivo, privato della propria onorabilità dalla Banca d’Italia che gli ha vietato il possesso di titoli di controllo della Banca Mediolanum, espulso dal Senato, dimissionario dall’onorificenza di cavaliere del lavoro prima che gli arrivasse l’espulsione. Praticamente il peggio del peggio che offusca la trasparenza che dovrebbe regnare sovrana in una nazione a vocazione democratica.
Si tratterà di una operazione di eliminazione, ma che non riguarderà i nomi non graditi dalle persone oneste, riguarderà, invece, proprio i nomi che risulterebbero graditi ai più, ma sgraditi ai pochi coinvolti nelle truffe di Stato. In questi quindici giorni di relativa “vacatio” di potere costituito, potrebbe accadere di tutto pur di inseguire esigenze personalistiche, difficile da tenere sotto controllo.
Si teme che la scelta possa cadere in un ambito di totale mancanza di pudore, con un baratto inseguito invano, che dovrebbe coincidere con un colpo di spugna per annullare condanne comminate dalla magistratura e passate in giudicato, per restituire l’agibilità politica a chi ne è stato legalmente escluso.
Malgrado tutto Buon Anno !, Rosario Amico Roxas
