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Elezioni Regionali 2015. Il riformismo dall’alto non paga. Intervista con Luciano Pizzetti

La festa del 2 giugno non è retorica ma cementa l’unità repubblicana del paese

| Scritto da Redazione
Elezioni Regionali 2015. Il riformismo dall’alto non paga. Intervista con Luciano Pizzetti

Il giorno dopo le elezioni regionali 2015- con in carica il governo Renzi- abbiamo sentito telefonicamente il Sen. e sottosegretario Luciano Pizzetti Il suo giudizio è duplice: da un lato ritiene che in termini calcistici il Pd abbia vinto 5 a 2 , ma in termini politici il Pd ha dei problemi che vanno affrontati al più presto.‘ Da un lato- sostiene Pizzetti- a sinistra del Pd non vi è spazio e dall’altro il riformismo dall’alto non paga. Renzi si deve rendere conto che deve dialogare con il paese per ottenere consenso sul processo di riforme che ha avviato. Però anche la minoranza del Pd deve rendersi conto che non vi è una alternativa a Renzi e quindi lavorare per ottenere i massimi risultati possibili. Del resto sono aumentate le forze estremiste come la Lega che hanno svuotato Forza Italia. Di fronte quindi ad indubbi successi ( Toscana, Umbria, Marche, Puglia, Campania) il Pd deve riprendere una discussione interna di merito). In Liguria la candidata del Pd prende meno voti della coalizione e Pastorino prende più voti della coalizione politica che lo sostiene. Il governo non è in discussione ma deve aprire una forte riflessione su come mandare avanti il processo riformatore del paese’.

Sulla festa repubblicana del 2 giugno sottolinea la necessità che sia un momento di unità del paese e non di divisione.

Intervista di  Gian Carlo Storti

 

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