Lunedì, 13 maggio 2024 - ore 05.38

Enti Locali per la Pace

Appello sindaci ai futuri amministratori, preseguire quest'esperienza esperienza per il bene della provincia

| Scritto da Redazione
Enti Locali per la Pace

Anche il Coordinamento provinciale degli Enti Locali per la pace e la cooperazione internazionale, in vista delle imminenti consultazioni elettorali che riguarderanno la maggior parte dei 35 comuni aderenti, fa un bilancio degli ultimi cinque anni di lavoro. Il Coordinamento è stato istituito nel dicembre 2007 su forte spinta della Provincia di Cremona e di un gruppo di Comuni del territorio.  Il Coordinamento è nato con la finalità di dotare il territorio di uno “spazio” di confronto sulle tematiche e gli interventi in tema di pace, diritti umani, solidarietà e cooperazione  internazionale e di uno strumento promotore e coordinatore di iniziative e di risorse dedicate. In questi anni le attività si sono concentrate su due ambiti: da un lato la cooperazione internazionale, attraverso il sostegno a progetti e la partecipazione a scambi promossi da Associazioni che lavorano sul campo ed in particolare in Bosnia-Erzegovina e nei Territori Palestinesi; dall’altro lato la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione sui temi della pace, dei diritti umani e della solidarietà rivolte al territorio. Tutte le attività sono elencate dettagliatamente nella relazione di fine mandato presentata venerdì 9 maggio ai Comuni aderenti alla rete. Inoltre ogni anno i Comuni si riuniscono per approvare i prospetti consuntivi e preventivi delle attività e delle risorse. Il Coordinamento non ha una personalità giuridica. E’ una rete fondata e funzionante esclusivamente sulla base di una volontà politica fondata su una modalità di lavoro trasparente e partecipativa, disciplinata da un Regolamento di funzionamento che è stato approvato da tutti i Comuni aderenti nei rispettivi organismi (Giunte o Consigli). La gestione amministrativa e operativa sino al 2009 è stata in capo all’Amministrazione Provinciale. In quell’anno, a seguito del recesso della Provincia, il Comune di Cremona ha assunto il ruolo di capofila ed il Comune di Gadesco Pieve Delmona, nella persona del Sindaco, ne è diventato il Presidente, succedendo al Comune di Piadena. Le risorse disponibili per il funzionamento e le attività del Coordinamento sono principalmente costituite: dalle quote annuali di adesione dei singoli Comuni (che variano dai 100 ai 500 euro a seconda del numero di abitanti); dalle risorse umane e strumentali messe a disposizione dal Comune di Cremona per il servizio di segreteria, progettazione e amministrazione; da contributi privati. Le quote dei Comuni e gli eventuali contributi privati vengono utilizzati esclusivamente per le attività e i progetti. In cinque anni sono stati spesi circa 49.000 €. Le risorse, per quanto scarse, sono state in questi anni generative di ulteriori risorse (oltre il 10% delle entrate derivano da privati) e di progetti dai risultati positivi.

Cosa è stato realizzato? In/con la Bosnia-Erzegovina, tramite l’Associazione mbasciata della Democrazia Locale a Zavidovici: la ricostruzione di un Centro civico nella Comunità Locale di Kovaci, un villaggio nella municipalità di Zavidovici (Bosnia Centrale) distrutto dalla guerra del 1992-95; l’organizzazione di scambi con Zavidovici (da ultimo la missione in memoria dell’eccidio di Gornji Vakuf dove furono uccisi i volontari Sergio Lana, Fabio Moreni e Guido Puletti e un torneo amiche di pallavolo femminile tra le squadre under 16 di Zavidovici e le squadre del Corona Volley di Cremona, Romanengo e di Roncadelle); attualmente saranno riqualificate 6 fermate dell’autobus per gli studenti di Kovaci e delle frazioni limitrofe. In/con la Palestina e l’Associazione Vento di Terra: il “campo della pace” che consisteva nell’ospitalità di bambini provenienti dai campi profughi di Shu’fat e Kalandia e la loro partecipazione a scambi e animazioni presso i Grest e i Centri estivi della provincia; il sostegno a progetti di sviluppo economico nei campi profughi e nelle comunità beduine Jahalil: lavorazione e produzione di prodotti in cuoio, lavorazione e produzione di gioielli; il sostegno a spazi di aggregazione e supporto socio-educativo per i minori dei campi profughi e delle comunità beduine e il sostegno a progetti culturali: da ultimo la pubblicazione, in italiano e in arabo, di una raccolta di fiabe della tradizione beduina che ha ricevuto il prestigioso Premio Andersen. In Italia: la realizzazione del concorso “La Scuola dei valori” che ha coinvolto un migliaio di studenti di ogni ordine e grado della provincia; la partecipazione alla Marcia Perugina-Assisi favorendo la partecipazione gratuita agli studenti; il Premio per la Pace di Regione Lombardia; l’organizzazione, il patrocinio e la partecipazione ad incontri e dibattiti sui temi della pace e dei diritti umani o su questioni e fatti ad essi correlati. Con un certo orgoglio gli Amministratori locali che animano questa rete sottolineano il proprio lavoro, la propria determinazione e l’autenticità dei propri ideali che si è dimostrata proprio quando cinque anni fa, a seguito delle consultazioni elettorali amministrative, è stato necessario decidere e garantire la sopravvivenza del Coordinamento a fronte del recesso dello stesso Ente che ne ha stimolato la nascita. Analogamente, la volontà e la determinazione politica degli Amministratori è stata - più che mai nel mandato 2009-2014 - la fonte di vitalità di una rete trasversale che, con pochissime risorse, in modo autonomo, lontana da polemiche di sorta e purtroppo – se non di conseguenza – ritenuta di scarso interesse per l’opinione pubblica, ha proseguito caparbia il proprio lavoro nella diffusione dei valori della pace e della solidarietà. Il 2014 si profila nuovamente un anno decisivo per gli Enti Locali per la pace, ancora una volta a causa delle elezioni amministrative. Ma il lavoro e l’esistenza di questa rete deve essere preservato e addirittura potenziato per la portata e il significato che ha soprattutto oggi.

La situazione sociale ed economica, frutto della crisi che ha colpito il nostro Paese e il nostro territorio negli ultimi anni, non è certamente avulsa dal contesto internazionale, dalle situazioni politiche e dai modelli di sviluppo e coesione sociale dominanti, proposti o messi in discussione. Le c.d. “primavere arabe”, la situazione in Medio Oriente (dall’Iran alla Siria, al conflitto israelo-palestinese), la recente crisi in Ucraina, le manifestazioni di protesta nella vicina Bosnia-Erzegovina, gli scioperi dei lavoratori in Cina e non ultimo la situazione in Venezuela e in altre parti del Sud America, per non parlare dei conflitti africani, sono alcune delle questioni che dovrebbero re-innescare anche nei nostri territori un dibattito e un’attenzione più approfondita su ciò che avviene nel mondo. Del resto il mondo, con le proprie storie di conflitto e di sviluppo insostenibile, lo ritroviamo ogni giorno, in carne ed ossa, in coda presso i nostri uffici, tra gli utenti e i beneficiari dei nostri servizi, tra i nostri contribuenti. L’auspicio di tutta la rete dei Comuni aderenti al Coordinamento provinciale degli Enti Locali per la pace è dunque che questa buona pratica di democrazia, di partecipazione, di collaborazione tra istituzioni locali, anche di diverso orientamento politico, possa proseguire, svilupparsi ed essere valorizzata con lo spirito di cooperazione che l’ha sempre contraddistinta, affinché contribuisca ad accrescere lo stessa coesione sociale della nostra provincia.

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Attualmente aderiscono al Coordinamento provinciale degli Enti Locali per la pace i Comuni di: Azzanello, Bordolano, Ca’ d’Andrea, Casaletto Vaprio, Casalmaggiore, Casalmorano, Castelverde, Chieve, Corte de’ Frati, Cremona, Cremosano, Drizzona, Gadesco Pieve Delmona, Genivolta, Grontardo, Isola Dovarese, Madignano, Monte Cremasco, Montodine, Motta Baluffi, Persico Dosimo, Pessina Cremonese, Piadena, Pianengo, Pieve d’Olmi, Ricengo, Romanengo, San Daniele Po, Scandolara Ravara, Sesto ed Uniti, Spino d’Adda, Stagno Lombardo, Torre de’ Picenardi, Vaiano Cremasco, Vescovato.

Fonte: Comune di Cremona

 

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