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Expo Al Padiglione Italia dopo l’Arcimboldo arriva lo Stradivari del 1669

La potenza della bellezza e il saper fare di Cremona a Expo In questi mesi delegazioni istituzionali ed economiche di tutto il mondo hanno ammirato a Palazzo Italia il fascino dell’Ortolano di Giuseppe Arcimboldi.

| Scritto da Redazione
Expo Al  Padiglione Italia dopo l’Arcimboldo arriva lo Stradivari del 1669 Expo Al  Padiglione Italia dopo l’Arcimboldo arriva lo Stradivari del 1669 Expo Al  Padiglione Italia dopo l’Arcimboldo arriva lo Stradivari del 1669

Da settembre l'Arcimboldo torna a Cremona con una novità tutta musicale. A Padiglione Italia la città presta un violino di Antonio Stradivari. Tra gli ammiratori del quadro, sempre accompagnati nella visita da Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 e Commissario per il Padiglione Italia, ci sono stati il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, il commissario Ue per Expo David Wilkinson, la Presidente della Svizzera Simonetta Sommaruga, la presidente dell’Argentina Cristina Fernandez de Kirchner, il Principe di Monaco Alberto II, il Presidente dell’Algeria Abdelaziz Bouteflika, la Regina del Belgio Mathilde D'Udekem D'Acoz, le massime autorità del Turkmenistan. L’Ortolano è stato visto anche dal Cardinale Scola e da Monsignor Ravasi in occasione del National Day della Santa Sede, e da numerosi imprenditori stranieri e italiani tra cui il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Nella Sala che ospita l’Arcimboldo si è tenuto anche l’incontro bilaterale tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Dopo essere stato protagonista all’Expo, il quadro ispiratore della mascotte Foody a settembre tornerà al Museo Civico di Cremona con un grande evento, dal titolo 'Conciorto' in programma il 5 settembre nel cortile del Museo Civico di Cremona, e con una veste innovativa: grazie ad una particolare installazione (pioggia sonora) il visitatore della Pinacoteca che si avvicinerà al dipinto verrà sorpreso dalla musica come 'critica sonora' scelta appositamente dalla Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia. Questo, accanto ad Artune, innovativo progetto di storytelling musicale per l’arte che coinvolge capolavori, musica e web, creando una nuova forma di narrazione delle opere attraverso un percorso fruibile dal 1° luglio 2015 mediante Spotify, la popolare piattaforma di streaming musicale, coinvolgendo artisti come Francesco Renga, Elio, Fiorella Mannoia, Nicolò Fabi, Caparezza, Giuliano Sangiorgi, Franz di Cioccio, la Banda Osiris e Frankie Hi-Nrg Mc, ideatore del progetto insieme a Materie Prime Circolari snc (www.artune.it). Già, perché solo a Cremona i quadri si ascoltano!

Al Padiglione Italia, a settembre e ottobre, la potenza della bellezza dell'Arcimboldo lascerà il posto ad un'icona d'eccellenza del saper fare di Cremona: verrà esposto nella sala che ospita autorità e delegazioni internazionali il violino Clisbee di Antonio Stradivari (1669), strumento della collezione del Comune di Cremona, custodito nello Scrigno dei Tesori del Museo del Violino.

“Cremona è davvero la terra del saper fare – è il commento del Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti – A settembre torna in città il nostro 'saper fare cibo' e, grazie alla sinergia con Regione Lombardia e Padiglione Italia, arriva ad Expo il nostro 'saper fare liutario'. Un vero e proprio passaggio di testimone delle eccellenze di Cremona, terra che racconta all'Italia e al mondo la sua filiera agroalimentare, la tradizione e l'innovazione nella liuteria e nella musica. Ciò nel periodo del XIV Concorso Triennale Internazionale Antonio Stradivari al Museo del Violino, evento di grande qualità che valorizza ancora una volta il nostro essere città di cultura, di studio e di creazione del suono, città della musica, città che porta con sé quel saper fare liutario patrimonio immateriale dell’umanità. E raccontare a noi e al mondo la nostra tradizione e il nostro sviluppo di città internazionale”. “Cremona, grazie ai suoi ‘saper fare’ - dichiara l'Assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini - è protagonista ad Expo, dove tutto il mondo ha potuto conoscere i patrimoni unici di una parte importante di Lombardia. L’idea di portare ad Expo le tante eccellenze dei diversi territori lombardi si è dimostrata vincente. Attraverso l’Esposizione Universale abbiamo voluto far conoscere al mondo i nostri patrimoni affinché i tanti turisti che stanno affollando la Lombardia possano tornare negli anni futuri. Una sfida difficile sulla quale Regione Lombardia è sempre stata in prima linea e che siamo certi porterà i suoi frutti”.

“Voglio ringraziare ancora una volta la città di Cremona – commenta Diana Bracco Presidente di Expo 2015 Spa e Commissario generale di Padiglione Italia – che con lungimiranza e generosità ci ha prestato due suoi gioielli. In questi mesi oltre quaranta Capi di Stato e centinaia di rappresentanti di istituzioni di ogni parte del mondo hanno sorriso e sono rimasti ammirati dalla storia dell’Ortolano simbolo della città. In settembre sono certa che replicheremo questo successo con il meraviglioso Stradivari del 1669”.

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SCHEDA VIOLINO 1669 CLISBEE di Antonio Stradivari (1644c.-1737)

Cremona, 1669. Da pochissimi anni Antonio Stradivari ha sposato Francesca Ferraboschi, i giovani coniugi vivono nella casa del Pescaroli, nella parrocchia di S. Agata; l’edificio e ancora oggi esistente a differenza della seconda casa che Stradivari acquisto nel 1680, abbattuta negli anni Trenta del secolo scorso insieme all’intero quartiere noto come “isola”.

Il Clisbee e uno dei primi violini costruiti dal maestro cremonese negli anni in cui il panorama della liuteria cittadina vede la presenza della storica figura di Nicolò Amati oltre a quella di Andrea Guarneri e Francesco Rugeri. Con il suo esordio, Stradivari completa un periodo indubbiamente nuovo e straordinario della liuteria cremonese: dopo più di cento anni di presenza della sola bottega Amati, lo scenario vede al lavoro altri operosi artigiani. E’ l’inizio di una grande stagione di contaminazione e crescita che proseguirà fino al primo Settecento quando il quadro inizierà lentamente a cambiare, fino alla difficile situazione della seconda meta del Settecento.

Il violino mostra l’influenza della liuteria cremonese di quegli anni: la cassa e stretta, il bordo e le punte trasmettono leggerezza così come l’aspetto complessivo dello strumento. Il confronto con il Cremonese, costruito più di quarant’anni dopo, consente una lettura del cammino innovativo intrapreso dal grande liutaio: dal piccolo formato alle grandi dimensioni degli strumenti del Settecento che presentano una cassa armonica più  ampia, fori armonici più distanti fra loro e scelte stilistiche che trasmettono maggiore forza e robustezza. Il legno utilizzato non è il bellissimo materiale del periodo migliore, ma acero di provenienza locale, scelta che ritroviamo in altri strumenti costruiti nei primi anni di attività.

Il Clisbee deve il suo nome a Mrs Clisbee, allieva di Andreas Moser, secondo violino del quartetto Joachim, che lo acquisto nel 1899. Dopo alcuni passaggi di proprietà, sul finire del secolo scorso entro far parte della collezione dei coniugi Evelyn ed Herbert Axelrod, che lo donarono alla città di Cremona nel 2003.

Fausto Cacciatori ,Conservatore delle collezioni del Museo del Violino

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