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Expo2015.Opportunità e rischi.

| Scritto da Redazione
Expo2015.Opportunità e rischi.

La prossima edizione di Expo2015 sarà sicuramente un occasione di forte rilancio dell’economia milanese e lombarda.
In questa brevissima riflessione mi vorrei occupare  di un argomento che preoccupa molto le forse della legalità. Parlo delle associazioni, anche imprenditoriali, delle istituzioni,della chiesa, dei sindacati e della politica.
La politica però sembra avere comportamenti diversi.
Lo schieramento di centro-destra sembra minimizzare il problema o meglio ritiene che già siano state assunte tutte le misure possibili.
Il centro ed il centro-sinistra si mostra molto più preoccupato e ritiene che invece le istituzioni debbano fare molto di più.

Ho avuto la possibilità di leggere, su questo punto, i programmi dei candidati alle primarie del centro-sinistra. Questo è un tema fortemente presente e da queste letture ho tratto le indicazioni che sommariamente vi elenco.

Il centro-sinistra riflette e scrive per definire un vero e proprio “ Piano per la prevenzione dei rischi criminali”.
Lo sviluppo del piano si basa infatti sui seguenti assunti:

•esiste una correlazione diretta tra il livello di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-sociale  milanese e lombardo ed il livello generale di attenzione e di lotta al fenomeno;
•la scarsa conoscenza del fenomeno genera paura, chiusura ed omertà tra i cittadini e questo atteggiamento agevola molto le mafie;
•le istituzioni milanesi hanno  avuto sinora un atteggiamento distaccato al fenomeno, quasi come se non la riguardasse;
•il fenomeno è già particolarmente avanzato e risulta complesso poiché a Milano sono presenti tante mafie e tante modalità di infiltrazione della criminalità nell’economia e nella vita cittadina;
•Milano ha di fronte a sé una sfida imponente rappresentata dall’EXPO 2015 e, di fronte alle tante opere da realizzare, le mafie sono più agguerrite che mai per cercare di accaparrarsene una parte;
•Milano necessita di uno sforzo costante, sistematico e strutturale e non di interventi spot di chiara natura elettorale;
•il fenomeno, se non affrontato in modo programmato, finisce per ostacolare, se non paralizzare, la politica di sviluppo della città.
 
Su queste premesse il centro sinistra offre quindi alla riflessione alcune  proposte articolate su 3 linee direttrici:

1) Controllare il territorio e diffondere la conoscenza del fenomeno e la cultura della legalità:

a) riorganizzare i corpi  della polizia municipale che da “multatori urbani” devono ritornare al loro ruolo originario di vigili (vigilatori) urbani (delle città) vicini ai cittadini ed alle loro istanze;
b) promuovere iniziative informative, ludiche, ricreative, culturali, sportive, etc. etc. per far conoscere il fenomeno, aiutare a vincere la paura ed avvicinare tutti i cittadini al valore della legalità;
c) organizzare ulteriori punti di ascolto antiusura ed antiracket utilizzando le altre tecnologie disponibili (centrale operativa telefonica, blog internet, ecc.);
d) avviare un sistema di osservazione e di monitoraggio dell’evoluzione del fenomeno dell’infiltrazione mafiosa nell’economia cittadina attraverso la collaborazione con le associazioni di categoria, le scuole e le università, i centri studi, le aziende, le onlus (associazioni, fondazioni,…) ed organizzare un appuntamento internazionale annuale “Milano e la Lombardia contro le mafie”;
e) avviare un progetto di rete con le associazioni degli imprenditori, degli artigiani, degli esercenti, con gli albi dei professionisti, in generale, con la società civile per sensibilizzare gli operatori economici e creare sistemi di contrasto all’infiltrazione mafiosa;
f) siglare protocolli di collaborazione con i che si siano distinti per la lotta alla criminalità organizzata e dai quali recepire buone pratiche ed esperienze;
g) rendere più selettivi i meccanismi di rilascio delle autorizzazioni, licenze, concessioni, permessi attraverso la preventiva acquisizione di informazioni dalla prefettura e la creazione di un database specifico interno;

2) Elevare al massimo livello la vigilanza sulla realizzazione delle opere pubbliche (soprattutto in ottica EXPO 2015):

a) costituire  , a Milano, la Commissione Antimafia  e dotarla di un braccio operativo, una task-force di vigilanza preventiva della realizzazione delle opere pubbliche (dalla fase di indizione dell’appalto sino alla fase di ultimazione dell’opera);
b) se del caso, rivedere il sistema di governance dell’ EXPO valutando un modello di governo più idoneo che garantisca massima trasparenza dell’azione amministrativa e controlli autonomi ed indipendenti;
c) sviluppare un addendum ai  regolamenti  per gli appalti delle opere pubbliche che preveda, tra l’altro, la pre-qualifica dei fornitori, l’inserimento nei capitolati tecnici dell’obbligo da parte delle aziende offerenti di implementare alcune misure anti infiltrazione criminale quali la completa tracciatura dei flussi finanziari, il conto corrente unico, la qualifica etica dei loro fornitori, l’obbligo di un codice etico e del modello di organizzazione e controllo ex d.lgs. 231/01;
d) modificare, almeno per alcuni appalti, il meccanismo di valutazione dei fornitori; al prezzo più basso che spinge quasi sempre l’impresa/ATI a cercare, nella fase di realizzazione dell’opera, escamotage per risparmiare – scarsi controlli, prodotti di bassa qualità, … – occorre sostituire quello del miglior rapporto prezzo/qualità, quest’ultima da intendersi anche come misure adottate per ostacolare l’infiltrazione criminale; rinsaldare i rapporti con le OO.SS. di rappresentanza dei lavoratori.
e) potenziare la collaborazione con la Prefettura e le forze dell’ordine per facilitare lo scambio delle informazioni e l’accesso a quelle più sensibili;
f) stilare un protocollo di collaborazione con la Regione per sviluppare strumenti comuni per la lotta alle infiltrazioni mafiose nell’economia.

3) Riorganizzare la macchina organizzativa comunale secondo principi di trasparenza, semplificazione e controllo:

a) conseguentemente  va riorganizzata la macchina organizzativa comunale adeguandola alla nuova sfida;
b) razionalizzare il sistema delle società controllate e delle partecipazioni per eliminare sprechi, società ed incarichi inutili;
c) predisporre un codice etico (e antimafia) ecc.

La elaborazione del centro-sinistra milanese si sviluppa poi ulteriormente ed affronta alcuni importanti dettagli.

Ma tutto ciò in che relazione sta con il nostro territorio e con gli effetto che EXPO2015 potrebbe avere?

A Cremona ed al suo territorio forse rimarranno le briciole del bussines EXPO, magari con qualche agriturismo in più e poco altro.
Credo però le istituzioni  debbano riflettere sui possibili rischi della criminalità organizzata ed assumere le conseguenti iniziative di riorganizzazione  delle strutture che in qualche modo verranno a contatto con questa importante iniziativa.

Gian Carlo Storti
Cremona 16 febbraio 2011

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