Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.11

Ferraresi e Tripiedi (Movimento 5 Stelle): ‘Bracconaggio, legge troppo blanda’

«Un piccolo passo avanti è stato fatto e di questo prendiamo atto. Ma non basta»

| Scritto da Redazione
Ferraresi e Tripiedi (Movimento 5 Stelle): ‘Bracconaggio, legge troppo blanda’

«Una legge troppo blanda, che non risolverà il problema del bracconaggio». A dirlo sono i Deputati del Movimento 5 Stelle Vittorio Ferraresi e Davide Tripiedi, in riferimento alla proposta di legge recante disposizioni in materia di settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale, approvata definitivamente al Senato. «Dopo averla discussa senza successo alla Camera, come Movimento 5 Stelle, anche al Senato avevamo proposto pene più severe per chi compie attività di bracconaggio nelle acque interne, quali l’arresto fino a 3 anni e ammende fino a 15.000 euro. Abbiamo chiesto di allargare le sanzioni anche ad altri comportamenti che i predoni delle nostre acque pongono in essere, come l’utilizzo della corrente elettrica o di sostanze tossiche che comportano in ugual misura danni ingenti al nostro territorio. Ma non sono passate le sanzioni penali per chi utilizza strumenti della pesca professionale oltre ai limiti consentiti», spiegano i deputati pentastellati.

«Oltre a creare un grave danno al mercato regolare e alla nostra salute, questi comportamenti lasceranno una vera e propria scappatoia e aree di impunità ai predoni che continueranno a farla franca poiché le sanzioni amministrative non saranno abbastanza efficaci per fermarli. Soprattutto non verranno fermati i bracconieri stranieri che rappresentano la maggioranza dei pescatori illegali e che in Italia hanno trovato una vera e propria miniera d’oro», spiega Ferraresi. «Avevamo inoltre proposto che venisse inserita nella norma la sanzione per chi trasporta pesce vivo nei laghetti interni per farci business. Anche questa proposta è stata rigettata dal Governo».

«Un piccolo passo avanti è stato fatto e di questo prendiamo atto. Ma non basta», continua Tripiedi. «Il PD e il Governo hanno bocciato tutte le nostre proposte e quelle avanzate dalle Associazioni di pesca sportiva, dalla FIPSAS e dalle forze dell’ordine che si occupano di questo tema. Hanno perso una grossa occasione per mettere la parola fine al bracconaggio e alla distruzione dei nostri habitat. Con questa norma, così come formulata, i predoni continueranno a farla franca indisturbati».

Ferraresi e Tripiedi, che da sempre seguono l’annoso problema della pesca di frodo, attività illegale che distrugge gli habitat e che, secondo le ultime stime dell’Università di Ferrara, ha fatto perdere un terzo del nostro patrimonio ittico, precisano che tutto il Movimento 5 Stelle continuerà a portare avanti, come da sempre fa, anche la battaglia contro l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in quello dei Carabinieri: «Proprio ieri, in aula abbiamo combattuto contro la proposta contenuta nel Decreto attuativo Madia che indebolirebbe ulteriormente le forze preposte per i controlli su chi pesca illegalmente, chiedendone con un odg la sospensione. È stata persa un’occasione importante per fare una legge realmente efficace nei confronti del bracconaggio e per la tutela del nostro patrimonio ittico», concludono i parlamentari pentastellati tornando sulla proposta di legge contro la pesca di frodo, «ma grazie anche alle tante Associazioni che si sono battute, un primo passo è stato fatto. Non molleremo, e se avremo la possibilità di governare il Paese, ritorneremo sulla norma contro il bracconaggio per renderla realmente efficace».

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