Dal continuo proliferare di autovelox, anche nella nostra provincia, talvolta semi-nascosti per non essere visti come in località “Piovena” , tre-quattro-cinque nell’arco di qualche chilometro, mi par di poter fare alcune considerazioni che, quasi al 100 %, esclusion fatta per chi non ha mai adoperato una macchina per varie motivazioni e/o per le vecchiette/i (con tutto il rispetto) che hanno paura di morire, saranno condivise dalle persone per bene.
Anzitutto, ed è inutile fare i finti moralisti, va detto subito che detti strumenti servono prevalentemente per fare cassa con l’inganno in quanto, multare un automobilista che supera di 5-10 km, non significa educare-prevenire, ma rubare a tutti gli effetti magari a chi esce dalle fatiche del lavoro e non vede l’ora di guadagnare una poltrona per riposare. Andrebbe anche risposto a chi afferma che non c’è personale per controllare gli automobilisti in strada che detto personale sembra “sprecato” quando si vedono due vigili in macchina a controllare…l’autovelox, magari mentre conversano o ridono fra loro. Ne basterebbe uno in strada…
In chiave sociologica vorrei fare una considerazione, seppur correlata al problema, ma di altra natura. Piazzare degli autovelox, a mio avviso, significa auto-etichettarci tutti da persone incivili (sia chi li installa che chi è costretto a convivere con essi) nel senso che le varie amministrazioni giudicano tout court gli amministrati delle persone poco per bene, che non rispettano le regole del vivere insieme, intersecando, solo allo scopo di intascare quattrini, un sistema più vicino ad un gioco “a soldi”, alias simil-azzardo, che dell’educazione.
Non escludo che ci siano anche le persone incivili, anzi !, che magari doppiano i limiti di velocità consentiti, ma per questi, che vanno severamente puniti, non devono farne le spese le persone disciplinate, anche perché, e lo abbiamo tutti constatato, gli indisciplinati sono anche furbetti che, rallentando, fanno degli slalom sugli autovelox, per poi ripartire a 100 all’ora.
Ma questo, e va detto, oltre che la nostra realtà locale, tocca anche l’intero Paese, purtroppo !
ARNALDO DE PORTI (Feltre-Belluno)