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Flash da Cremona dall’agroalimentare nazionale e internazionale

Notiziario n. 53/2015 a cura dell'Ufficio Comunicazione di CremonaFiere.

| Scritto da Redazione
Flash da Cremona dall’agroalimentare nazionale e internazionale

Esportare salumi negli USA sarà più semplice. E’ stato revocato dalle Autorità Statunitensi il provvedimento denominato “100% reinspection”, ovvero il controllo sistematico di tutte le partite di salumi provenienti dall’Italia che arrivavano in dogana. A questo si aggiunge la rinnovata possibilità, per il ministero della Salute, di abilitare nuove aziende italiane all’esportazione negli Usa. Questo importante risultato è frutto del lavoro del suddetto dicastero e della nostra Ambasciata a Washington che hanno potuto contare sul costante supporto di Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi) per lo svolgimento delle procedure di invio verso il ritorno alla normalità dopo due anni di costosi controlli rafforzati. Nonostante le difficili condizioni di accesso al mercato, anche nel 2014 gli USA si sono comunque confermati il primo Paese di destinazione Extra UE per le esportazioni dei salumi italiani con 7.365 ton (+16,4%) per 86,8 milioni di euro (+18%).

Cereali, netto calo delle quotazioni. Gli ingenti quantitativi presenti sul mercato e la concorrenza tra i produttori di mangimi stanno determinando il calo del prezzo dei cereali. Lo afferma il Grain market report, l’analisi del mercato globale dei cereali elaborata dall’International grains council (Igc). Secondo l’Istituto infatti, i prezzi d’esportazione dei principali prodotti sono diminuiti nel mese di febbraio con un declino sostanzialmente simile negli Stati Uniti, in SudAmerica e nei Paesi del Mar Nero: il listino del granoturco è sceso addirittura del 6%, il livello più basso registrato in più di quattro mesi. Quello dell’orzo si è abbassato del 5%. Particolarmente rilevante il calo dei prezzi registrati in Europa, soprattutto in Francia, a causa della concorrenza dei mangimi prodotti con il grano e della previsione di una buona produzione prevista nel 2015.

Ottime le performance del formaggio Asiago Dop. Aumentano volumi e valore. Nel 2014 e in questa prima parte del 2015 i prezzi che hanno caratterizzato le vendite del Formaggio Asiago Dop hanno oscillato da un minimo di 4,99euro/kg a dicembre a un massimo di 5,29euro/kg a febbraio per l’Asiago Fresco, mentre per la tipologia Stagionato l’oscillazione è stata da 5,72euro/kg a 6,19euro/kg. Lo rende noto il Consorzio di tutela che, attraverso l’Osservatorio dedicato al mercato dei prodotti lattiero-caseari vicentini, sottolinea la significativa crescita sia in volume, +7%, che in valore, +5,8% sui dati comparati tra il primo trimestre 2014 e quello del 2014. La spesa media è aumentata dell’8,4%. L’Asiago Dop si conferma particolarmente apprezzato nel Sud Italia e nel Nord Est, dove sono ripartiti rispettivamente il 29,9% e il 28,9% degli acquirenti totali con una percentuale di penetrazione assoluta del 48,7%. I risultati si riferiscono ad un campione che rappresenta le 24,2 milioni di famiglie consumatrici a livello nazionale.

Un Fondo finanziario europeo per progetti innovativi. Si è riunito nei giorni scorsi a Bruxelles il gruppo di lavoro per il lancio del nuovo strumento finanziario della Banca Europea degli Investimenti (BEI) e della Commissione europea: il Fondo di finanziamento del capitale naturale (Natural Capital Financing Facility - NCFF). Si tratta di un nuovo strumento destinato a fornire proposte finanziarie innovative a sostegno di progetti altrettanto innovativi nei settori delle infrastrutture verdi, come i sistemi di riutilizzo e raccolta di acqua piovana e/o per la protezione dalle inondazioni e il controllo dell’erosione del suolo; ma anche dei servizi ecosostenibili, dei progetti pro-biodiversità e di adattamento delle imprese. Il NCFF dispone di un finanziamento della BEI pari a circa 100-125 milioni di euro. A ciò va aggiunto il contributo della Commissione Europea pari a 50 milioni euro impiegabili come garanzia sugli investimenti, mentre altri 100 milioni di euro sono destinati ad accrescere la dotazione economica del Fondo per il capitale naturale europeo.

Sull’etichettatura dei prodotti alimentari le relazioni della Commissione. La Commissione europea ha pubblicato due relazioni relative all’etichettatura di origine dei prodotti alimentari, esattamente come richiesto dal Consiglio e dal Parlamento europeo. Entrambe le relazioni concordano sui benefici dei nuovi requisiti di etichettatura obbligatoria, affermando che non aumentano in maniera chiara i costi e che le norme di quella volontaria sembrano la soluzione più appropriata. La prima relazione analizza la fattibilità delle diverse opzioni per l’etichettatura obbligatoria di origine per i prodotti lattiero-caseari e per le carni minori, mentre la seconda esplora la necessità per i consumatori di essere informati sull’origine dei prodotti alimentari non trasformati, di quelli a base di un unico ingrediente o di quelli che costituiscono più del 50% di un alimento.

Aviaria, tre Procure indagato su un presunto traffico illecito del virus. Le Procure di Verona, Pavia e Padova hanno aperto un’inchiesta sul presunto traffico illecito del virus dell’Aviaria. “La pericolosità dei virus H7N3 e H9 – afferma in una nota Rocco Tiso, presidente di Confeuro - rappresenta un grave rischio per la salute dei cittadini e mette di fatto a repentaglio anche l’affidabilità dell’intero comparto agricolo, e in particolare degli allevatori, che devono difendere la loro produzione, oltre che loro stessi, dai rischi del contagio”. Secondo Tiso il Gup del Tribunale di Roma ha fatto molto bene ad attivare tutte le misure del caso “calcolando in questa attività illecita un potenziale di 40 milioni di euro di danni al patrimonio avicolo”.

Xylella fastidiosa, per l’Efsa non è l’unica colpevole della malattia degli ulivi. Secondo un’analisi condotta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), non esiste al momento alcuna evidenza scientifica che comprovi l’indicazione che alcuni funghi, anziché il batterio Xylella fastidiosa, siano la causa primaria della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi osservata in Puglia e nel sud dell’Italia. Efsa sottolinea inoltre che non vi è alcuna evidenza pubblicata in letteratura scientifica che il trattamento della malattia fungina riduca l’insediamento, la diffusione e le conseguenze della Xylella, benchè una corretta gestione del campo sia generalmente benefica per la salute delle piante. In una valutazione dei rischi da Xylella fastidiosa pubblicata nel gennaio scorso, l’Efsa aveva affermato che gli ulivi malati erano generalmente colpiti da un insieme di organismi nocivi e diverse specie fungine appartenenti ad altrettanti generi. I nuovi studi, assieme ad altre evidenze disponibili, avvalorano questa tesi.

Per Federdistribuzione la ripresa è ancora troppo fragile. I dati pubblicato nei giorni scorsi dall’Istat relativi allo scorso mese di marzo, mostrano complessivamente un calo dello 0,2% rispetto allo stesso mese del 2014, frutto di una dinamica diversa tra prodotti alimentari (+0,7%) e non alimentari (-0,8%). Nei primi tre mesi dell’anno si registra una crescita complessiva delle vendite pari al +0,3% con l’alimentare a +1,2% e il non alimentare a -0,1%. “I nostri timori sulla fragilità e debolezza della ripresa delle vendite al dettaglio sono stati purtroppo confermati – dichiara in una nota il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli – Guardando i dati del 2015 si evidenzia come il fuoco di paglia di gennaio (+1,2%) si sia già esaurito il mese successivo (0,0%) per tornare con i dati di marzo in terreno negativo (-0,2%). Segno che ancora non ci sono le condizioni economiche e di fiducia sul futuro da parte delle famiglie per un cammino di reale crescita dei consumi”. 

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