Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 14.49

Geotermia, approvate la golden power per le concessioni e nuove risorse per le comunità locali

Sani: «Si tratta di un risultato storico e straordinario che promuove l'utilizzo delle fonti rinnovabili e produce ricchezza per comunità e attività produttive locali»

| Scritto da Redazione
Geotermia, approvate la golden power per le concessioni e nuove risorse per le comunità locali

Le commissioni riunite V-VI della Camera hanno proseguito ieri nell’esame dell’atto 3614, ovvero la conversione in legge del cosiddetto decreto Aiuti: al suo interno è stato approvato un emendamento che amplia l’applicazione della “golden power” alla geotermia, oltre a garantire maggiori contributi economici per le comunità locali che coltivano questa risorsa rinnovabile per produrre energia geotermoelettrica.

L’emendamento in questione è a firma dei deputati Pd Martina Nardi, Luca Sani, Lucia Ciampi, Susanna Cenni, Stefano Ceccanti, Chiara Braga e Stefania Pezzopane, interviene in primis sul decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, che individua le “Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”: tra queste, dopo le concessioni di grande derivazione idroelettrica, rientrano adesso anche quelle legate alla «coltivazione di risorse geotermiche».

In altre parole, spiega Sani, la golden power «verrà applicata anche alle concessioni geotermiche per evitare che lo sfruttamento di tali risorse energetiche venga acquisito da fondi stranieri».

Più in generale, l’obiettivo dei poteri speciali (golden power) è quello di permettere al Governo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale, come nel caso dell’energia.

A maggio, in quest’ambito sono rientrate per la prima volta le concessioni idroelettriche grazie ad un emendamento d’ispirazione M5S collegato al decreto Taglia prezzi: in quel caso gli operatori di settore chiedevano piuttosto una proroga decennale delle concessioni in scadenza – a fronte di maggiori investimenti per 9 mld di euro –, ma il punto di caduta politico sul tema è stato trovato invece sull’introduzione del golden power e sullo slittamento di un anno per la definizione delle gare (ora la deadline è a fine 2023), con criteri di dettaglio che le Regioni sono chiamate a fissare in base alle indicazioni contenute nella legge nazionale. Restano comunque aspetti da chiarire, ad esempio se lo scudo della golden power possa essere alzato anche se a vincere le gare fosse un competitor non italiano ma comunque appartenente al mercato europeo.

Anche sul fronte delle concessioni geotermiche, che ad oggi scadono nel 2024 creando forte incertezza per il settore, l’emendamento approvato ieri identifica un work in progress: «Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministero della transizione ecologica istituisce un tavolo paritetico con le regioni e gli enti locali interessati al fine di aggiornare la normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche».

Nel frattempo, però, viene stabilito che vadano maggiori compensazioni economiche alle comunità locali che ospitano le risorse geotermiche oggetto di coltivazione: «I titolari di concessioni di impianti alimentati da fonti energetiche geotermiche – stabilisce infatti l’emendamento – sono tenuti a corrispondere annualmente, a decorrere dal 1° gennaio 2023, un contributo pari a 0,05 centesimi di euro per ogni kWt di energia elettrica prodotta dal campo geotermico della coltivazione; le risorse derivanti dal contributo sono finalizzate alla realizzazione di progetti e interventi per lo sviluppo sociale, economico e produttivo dei comuni nei cui territori si trovano le aree oggetto di concessione».

La modalità di gestione di queste nuove risorse resta però ancora da stabilire: entro «90 giorni» a partire da quando la legge verrà approvata, il Governo (più in particolare il Mise, d’intesa col Mef e il Mite) «d’intesa con i presidenti delle regioni interessate e sentiti i comuni coinvolti» è chiamato a definire «le modalità di erogazione, ripartizione e utilizzo delle risorse».

«L’emendamento prevede – riassume Sani nel merito – ulteriori strumenti di compensazione per i territori in cui viene sfruttata tale risorsa: con questa norma verranno infatti garantiti, oltre all’energia per il tessuto imprenditoriali locale, finanziamenti mirati pari 0,05 centesimi di euro per ogni kWh di energia elettrica prodotta dal campo geotermico, che i Comuni potranno utilizzare per realizzare opere, infrastrutture e interventi per le comunità locali. Si tratta di un risultato storico e straordinario che promuove l’utilizzo delle fonti rinnovabili e produce ricchezza per comunità e attività produttive locali».

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